Per quello che il ragazzo aveva lasciato intravedere in Primavera ci si aspettava di più. Gaetano è tutto qui o sono state fatte scelte sbagliate?

All’inizio del campionato, era calcio agostano, Spalletti aveva concesso a Gianluca Gaetano dei minuti in campo. Soprattutto contro il Venezia, alla prima partita. Era subentrato a Fabian Ruiz al settantesimo. Fino a lì in maglia azzurra aveva fatto non più di qualche comparsa. Una in Champions, per lui certamente memorabile. Ma fare venti minuti alla prima di campionato è un’altra cosa: è un attestato di stima importante dell’allenatore, specie in una partita complessa com’era quel Napoli – Venezia con gli azzurri in dieci dal primo tempo per una follia di Osimhen. Era un match delicato da tenere in pugno dopo un rigore sbagliato (e uno realizzato) di Insigne.
Qualcuno sottolineò la prestazione di Gaetano che giocò bene, si fece trovare pronto. Si disse perfino che il ragazzo avrebbe potuto fare tutta la stagione a Napoli. Non è andata così, è stato ceduto in prestito alla Cremonese, dov’era stato anche nella stagione precedente. E viene da dire che è giusto così, perché nell’ultimo giorno di mercato è arrivato Anguissa che è un calciatore di livello internazionale, più pronto per i palcoscenici calcati dai partenopei.
Di contro, è vero pure che una grande opportunità per Gaetano tarda ad arrivare.
Viene considerato un giovane e di certo vecchio non è, ma alla sua età (è un 2000) i calciatori forti fanno già la differenza in contesti più importanti. Un’ipotesi è che Gaetano non sia un calciatore forte. Può darsi, anche se c’è da dire che l‘ultima stagione fatta in Primavera faceva pensare diversamente: il ragazzo fece 22 reti tra campionato e Youth League, 17 nella competizione nazionale dove – stando ai freddi numeri – segnò più di Raspadori (che ha vinto un Europeo con la Nazionale maggiore), di Kulusevski (che poi ha fatto Parma, Juve e Tottenham), perfino di Dusan Vlahovic, un campione che oggi è stato pagato a peso d’oro dalla Juventus. Poi, per carità, il pallone è pieno di storie di ragazzi che promettevano una buona carriera e poi non l’hanno fatta.
L’altra ipotesi è che finora siano state fatte troppe scelte sbagliate, dal ragazzo e anche dal Napoli. La prima, probabilmente, è la scelta di mandarlo ancora in Serie B. La B è un campionato particolare, vive di dinamiche tutte sue. A tratti è un pantano dove spesso paradossalmente è più complicato emergere.
Lui, fin qui, non c’è riuscito. Perché al netto del gol segnato nell’ultima giornata, l’impressione è che la stagione di Gaetano non sia memorabile. Nulla di notevole. Si parla – almeno da queste parti – più di Zerbin che di Gaetano. E probabilmente non solo a causa della trasformazione tattica che lo vede protagonista, una trasformazione a cui nel poco tempo a disposizione hanno lavorato già Ancelotti e Spalletti: prima era un calciatore offensivo, oggi è un centrocampist. sSgna meno e conquista meno attenzioni.
Quel che è certo è che è arrivato il tempo per una svolta. Il Napoli – sempre se ha in progetto di puntarci – non più tardi di questa estate deve decidere che vuole fare del futuro di Gaetano. E Gaetano deve decidere che vuole fare da grande. Altrimenti la sua carriera rischia di rimanere una carriera mediocre.