Al tecnico non è piaciuto il mercato condotto dal diesse, ora si aspetta un segnale di cambiamento subito, nell’organigramma sociale.

Sarri lancia il suo aut-aut: se a giugno non cambierà qualcosa, non firmerà il rinnovo con la Lazio. Il Messaggero scrive:
“È già un aut aut. Non è la firma sul rinnovo sino al 2025 a spaventarlo, ma l’idea che il suo nome possa essere sfruttato per vendere solo fumo. Ne va della sua ambizione e del suo entusiasmo, Maurizio non ci sta ad essere né vittima né complice di questo gioco”.
Non siamo al punto di rottura, ma il clima è teso.
“Non siamo alla rottura, ma l’allenatore chiede un confronto immediato, chiaro e sincero con Lotito. Vuole un segnale di cambiamento subito, magari dentro lo stesso organigramma societario. Il patron gli aveva preventivato carta bianca sul mercato, perché Tare è tornato a fare e disfare tutto per conto suo? Non c’è un nuovo ciclo, è tornato il vecchio metodo. Maurizio pretende che siano il diesse e il patron a giustificare quanto successo. A spiegare anche perché è stato tesserato Kamenovic, considerato contro il suo volere una tassa da pagare più importante delle necessità tecniche della Lazio. Se la vedano loro domani con gli ultrà, che ieri hanno annunciato la contestazione in un comunicato”.