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Per la Serbia è tutto a posto: “Djokovic non ha falsificato i tamponi”

La Giustizia serba scagiona il numero uno al mondo, che ormai in Patria è un eroe nazionale in tour tra cerimonie religiose e incontri politici

Per la Serbia è tutto a posto: “Djokovic non ha falsificato i tamponi”
Roma 18/05/2017 - Internazionali BNL d'Italia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Novak Djokovic

Djokovic non avrà problemi giudiziari in Serbia. O almeno non per l’accusa di aver falsificato i risultati di un test Covid per cercare di entrare in Australia e giocare agli Australian Open. L’ufficio del pubblico ministero, scrive il Guardian, ha dichiarato di aver ricevuto una richiesta di procedimento penale contro ignoti che avrebbero falsificato due certificati PCR, successivamente utilizzati da Djokovic per richiedere un’esenzione medica dalla vaccinazione in entrata in Australia.

“L’accusa ha agito secondo le leggi, sono stati eseguiti controlli ed è stato stabilito che Novak Djokovic è stato testato più volte e che i certificati sui risultati dei test del 16 dicembre 2021 e del 22 dicembre 2021 sono validi“, si legge nella nota.

Alcune inchieste, tra cui una del Der Spiegel e una della BBC, segnalavano discrepanze nei numeri di serie dei test di Djokovic, suggerendo possibili irregolarità.

Djokovic, sottolinea ancora il Guardian, è sempre più un eroe nazionale in Serbia: “Da quando è tornato a casa è stato visto visitare chiese e partecipare alle liturgie in Serbia e nel vicino Montenegro. Oggi farà visita al presidente populista serbo Aleksandar Vucic”.

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