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Russi e bielorussi non potranno partecipare a competizioni internazionali, lo ha deciso il Cio

Ora tocca alle federazioni. La Fifa estrometterà la nazionale russa dai Mondiali? E che fine farà il nuovo numero uno del tennis Medvedev?

Russi e bielorussi non potranno partecipare a competizioni internazionali, lo ha deciso il Cio
Mosca 22/02/2022 - guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: Vladimir Putin ONLY ITALY

Competizioni e manifestazioni internazionali vietate agli atleti russi e bielorussi. Lo ha deciso l’Executive Board del Comitato Olimpico Internazionale “con il cuore pesante” dopo l’attacco della Russia all’Ucraina. Una decisione presa “per “proteggere l’integrità delle competizioni sportive globali e per la sicurezza di tutti i partecipanti”.

Il Cio “raccomanda che le Federazioni Sportive Internazionali e gli organizzatori di eventi sportivi non invitino o non consentano la partecipazione di atleti e funzionari russi e bielorussi alle competizioni internazionali”. Nel caso in cui questo non possa essere possibile per “motivi organizzativi o legali”, il Cio “esorta vivamente” le Federazioni e gli organizzatori “a fare tutto ciò che è in loro potere per garantire che nessun atleta o funzionario sportivo russo o bielorusso possa prendere parte sotto il nome di Russia o Bielorussia. I cittadini russi o bielorussi, siano essi presenti come atleti individuali o di squadra, dovrebbero essere accettati solo come neutrali. Non devono essere visualizzati simboli, colori, bandiere o inni nazionali”.

In pratica ora tocca alle singole federazioni: in teoria dovrebbero estromettere tutti gli atleti russi o bielorussi, ma resta la “scappatoia” della partecipazione come “neutrali”. Non si sa cosa deciderà la Fifa sulla nazionale di calcio russa impegnata negli spareggi per i Mondiali, per esempio. O ancora di più il tennis, con il russo Medvedev che è appena diventato il numero uno al mondo (prendendo tra l’altro posizione contro la guerra).

Il Cio spiega di essersi trovato di fronte a un “dilemma”: da una parte la “missione del movimento olimpico di contribuire alla pace attraverso lo sport e di unire il mondo”, dall’altra “il senso di equità nel non punire gli atleti per le decisioni del loro governo se non vi partecipano attivamente”. L’attuale guerra in Ucraina, secondo il Comitato Olimpico Internazionale, prevede che “mentre gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia potrebbero continuare a partecipare a eventi sportivi, a molti atleti ucraini è impedito di farlo a causa dell’attacco al loro Paese”. Si tratta di “un dilemma che non può essere risolto”

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