«Si dice “vedi Napoli e poi muori”, io sono pronto. Solo chi non sa di calcio può pensare che Cagliari sia meno insidiosa di Inter e Barcellona».

Sarebbe sbagliato credere che il Cagliari sia un avversario meno ostico di Inter e Barcellona. Il messaggio del tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, nell’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss Napoli è chiaro. Suona come un monito innanzitutto per la squadra.
«Cagliari? Che si giochi a Cagliari o a Barcellona il concetto non cambia. Dobbiamo riuscire a fare il Napoli e ci basta proporre il nostro calcio per essere felice. Solo chi non sa di calcio può pensare che sia una partita con meno insidie. Il Cagliari si è rafforzato, è in sintonia col carattere del suo allenatore che qui conosciamo bene per aver dimostrato tutte le sue qualità professionali. Dobbiamo fare la stessa gara fatta con le big».
Sugli obiettivi stagionali:
«Obiettivo stagionale? Noi vogliamo giocare per il massimo ma guardare partita dopo partita, non posso fare calcoli a lunga distanza. Il nostro futuro dipende da ciò che facciamo nel presente. Entriamo nel vivo del campionato e vorrei fare 13 gare di gioia, 13 figate di fila. Poi potrei anche morire. Si dice che ‘vedi Napoli e poi muori’, quindi io sono pronto. Mi piace molto vivere la città».