Sui giornali spagnoli trionfa la partita record di Champions femminile da 91.553 spettatori, da noi la Juve gioca la Champions tra Novara e Alessandria
Mentre in Italia trionfava la litania dei “giovani”, in Spagna è successa una cosa: il ritorno dei quarti di finale di Champions League femminile tra Barcellona e Real Madrid (vinta 5-2 dal Barca), ha radunato al Camp Nou 91.553 spettatori. Più di novantamila persone allo stadio per guardare una partita di calcio femminile. I giornali spagnoli, non solo quelli sportivi, hanno la foto dello stadio gremito in prima pagina.
Si tratta della partita femminile con più spettatori della storia del calcio: battuto il precedente record di 90.915 persone che hanno assistito alla finale dei Mondiali del 1999 tra Stati Uniti e Cina al Rose Bowl di Los Angeles. Ha battuto anche il primato del Camp Nou di quest’anno, che per il Clasico (maschile) tra Barcellona e Madrid aveva fatto 86.422 spettatori.
Sono numeri inimmaginabili, in Italia. Dove anche la squadra più forte in assoluto, la Juventus Women, è abituata a giocare le sue partite di campionato al «Campo Ale & Ricky» dello Juventus Training Center di Vinovo. E che quando gioca in Champions lo fa tra Novara o Alessandria.
All’estero i numeri di Barcellona sono da record, ma non un caso unico: Atlético-Barcelona della Liga, nel marzo 2019, aveva raggiunto 60.739 spettatori al Wanda Metropolitano e la finale del 2012 tra Olympique Lione e Francoforte 50.212.
El Pais scrive tra l’altro che l’orario dell’incontro (si giocava alle 18.45) e il traffico bloccato per lo sciopero degli insegnanti e dei trasporti hanno complicato, ancor più del solito, gli spostamenti nella capitale catalana e l’arrivo allo stadio.
Nel parallelo mondo del calcio femminile il Barcellona domina, invece il Real è esordiente in Champions League. Il Barca hanno raggiunto la quinta semifinale della loro storia, la quarta consecutiva.
Per il quotidiano spagnolo questa è “una partita che riaprirà i libri di storia del Barcellona, ma anche quelli del calcio spagnolo, europeo e mondiale”.