Sconfitto da Sinner, ha avuto un game di penalità: «Ormai è tutto elettronico, stano lì solo per dire il punteggio. L’Atp non tutela i tennisti»

Jannik Sinner ha eliminato in due set Kyrgios a Miami ed è ai quarti di finale. Ottima prova dell’altoatesino. Il protagonista del match è stato l’arbitro che ha condizionato pesantemente il secondo set impartendo un game di penalità all’australiano che nel post partita ha così commentato.
“L’unica cosa che ho detto al mio staff (al secondo avvertimento), era che Matthew Reid, un ex giocatore, avrebbe potuto fare un lavoro migliore dell’arbitro. Se questo vale un punto di penalità sul 5-3 nel tie-break degli ottavi a Miami, un Masters 1000 con decine di migliaia di dollari in gioco, puoi dirlo stesso tu. Penso che sia ridicolo.
“Non penso che un arbitro debba diventare il centro dell’attenzione al punto da essere fischiato. Non è il suo lavoro. Perché nessuno nello stadio ha comprato un biglietto per vederlo parlare o giocare o fare quello che fa. Hai Jannik Sinner, che è una delle grandi star di questo sport e che farà cose speciali, e non voglio vantarmi, ma la maggior parte della gente è lì per vedermi giocare. Ormai è tutto elettronico. L’arbitro non fa nulla se non annunciare il punteggio, che qualsiasi appassionato di tennis potrebbe fare. Deve fare solo questo.
Non è che non mi importi delle multe, penso che non sia giusto. Shapovalov ha lanciato una palla negli occhi di un arbitro e ha ricevuto una multa di soli 5mila dollari (7mila in realtà). Io lancio una racchetta a Indian Wells, senza nemmeno toccare qualcuno, e becco 25mila dollari. Dov’è l’equilibrio? Dove sta andando il tennis? Non proteggiamo le nostre stelle. Ci piace escluderli. L’Atp non difende mai i suoi giocatori. Ci sono abituato, e onestamente mi fa schifo.