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“Licorice pizza”, dove è finita l’America che pensava che tutto fosse possibile e che si potesse ripartire sempre?

Il film del regista statunitense Paul Thomas Anderson, vanta tre nomination all’Oscar come miglior film, regista e sceneggiatura originale

“Licorice pizza”, dove è finita l’America che pensava che tutto fosse possibile e che si potesse ripartire sempre?

Aspettavamo “Licorice pizza” di Paul Thomas Anderson e non solo per le tre nomination all’Oscar come miglior film, regista e sceneggiatura originale dell’autore-regista statunitense. Chi lo aveva già visto ne aveva ricavato un’impressione notevole ed alla visione non siamo restati delusi.

Nella Contea di Los Angeles il quindicenne Gary Valentine (Cooper Hoffman) è un attore alle prime armi ma già famoso ed alle foto del liceo vede Alana Kane (Alana Haim) una venticinquenne che fa l’aiuto-fotografa e s’infervora al primo sguardo per lei e le chiede di uscire. Da questo primo appuntamento nasce una narrazione fluida fatta di gioiose corse solitarie e comuni e l’ebrea ortodossa Alana cerca di trovare la sua identità prima come impiegata di Gary vendendo materassi ad acqua e poi come aspirante attrice – bello il cammeo di Sean Penn nei panni di Jack Holden – e volontaria politica. Gary ed Alana si prendono e si riprendono senza giurarsi nulla e lo scambio di coppie è solo incidentale perché in realtà il fiume carsico che tiene insieme i due si mantiene vivo. La Storia scorre in quel 1973 e la diminuzione della produzione di greggio da parte dei Paesi dell’Opec come ritorsione all’occupazione dei territori palestinesi da parte degli israeliani porta negli States alla mancanza di benzina. Ma Gary ed Alana continuano a correre e non si fanno tangere da nulla.

Gary sta crescendo – tiene anche testa al produttore Jon Peters (Bradley Cooper), amante di Barbra Streisand – e tenta la strada della sala per i flipper e delle slot-machine ed Alana sceglie anche lei di corrergli incontro.

Gary e Alana sono in realtà i simboli di quel sogno americano che si è arenato in qualche anfratto della Storia: dove è finita quell’America che pensava che tutto fosse possibile e che si potesse ripartire sempre e comunque?

 

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