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Nardella: «Il nuovo Franchi non piace a tutti? Siamo a Firenze, la polemica è parte della nostra genetica»

Il sindaco della città gigliata al Corriere dello Sport: «Abbiamo dato vita ad un modello alternativo a quello anglosassone degli stadi di proprietà privata»

Nardella: «Il nuovo Franchi non piace a tutti? Siamo a Firenze, la polemica è parte della nostra genetica»
Firenze 17/01/2022 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Genoa / foto Image Sport nella foto: esultanza gol Cristiano Biraghi

«È il progetto di più grande impatto urbanistico di Firenze realizzato da 50 anni a questa parte. È una delle scommesse più importanti fatte in sette anni e mezzo da sindaco di Firenze. Non parliamo solo dello stadio, ma del quartiere. Un progetto che sarà importante per tutti. Cittadini, tifosi, Fiorentina, piccoli e grandi imprenditori. Afferma un’idea di politica e di cittadinanza che, in un’opera innovativa, esprime la nostra tradizione».

Sono le parole del Sindaco di Firenze Dario Nardella al Corriere dello Sport.

«Lo stadio per come è concepito ha una redditività almeno tre volte superiore a quello attuale. Pensiamo agli sky-box, all’uso degli spazi commerciali interni, alla maggiore comodità dei posti. Già lo stadio di per sé sarà un eccellente fonte di ricavo per la Fiorentina, una valutazione non mia, ma ispirata allo studio della Deloitte commissionato dalla stesso club e basato sulla capienza di 40.000 posti. Abbiamo per questo inserito nel progetto lo stesso numero di posti richiesto dal la società. Siamo a livelli dello Juventus Stadium, ma sarà più bello. Posso dirlo? Molto più bello e più comodo. E cominciamo da qui»

L’idea del nuovo stadio non piace proprio a tutti?

«Siamo a Firenze e la polemica è parte della nostra storia, direi quasi della nostra genetica. Ma è rispettoso della bellezza e del paesaggio di Firenze. E a me piace tanto. Non sovrasta i grandi monumenti simbolici della città. Secondo, valorizza la storia dell’architetto Nervi, quindi la storia della Fiorentina. Terzo è lo stadio più green d’Italia. Il tetto sarà tutto fotovoltaico, ci sarà un piano di recupero al cento per cento delle acque, in un periodo di crisi energetica è doveroso progettare uno stadio quasi autosufficiente, a impatto zero. E, quarto punto, è proprio lo stadio all’inglese, con le curve inclinate, a strapiombo sul campo. Pensato anche per i tifosi e per la Fiesole, la Fiesole sarà in campo nel nuovo Franchi»

Un modello alternativo a quello anglosassone, con gli stadi di proprietà privata.

«Sì, abbiamo dato vita ad un modello alternativo a quello anglosassone degli stadi di proprietà privata. Un’altra strada è possibile. Nell’impasse italiana. Un modello europeo. Sono stato a Marsiglia, lo stadio nuovo di dieci anni fa è del Comune. E lo stesso si può dire di alcune città tedesche e francesi: siamo dentro il paradigma di un modello continentale»

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