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Paolo Calabresi: «Grazie ai travestimenti ho superato la perdita dei miei genitori»

Al Messaggero: «Morirono a distanza di dieci giorni uno dall’altro. Ero a pezzi, trasformandomi iniziai a sentirmi libero, persi completamente il controllo».

Paolo Calabresi: «Grazie ai travestimenti ho superato la perdita dei miei genitori»

Sul Messaggero un’intervista all’attore romano Paolo Calabresi, famoso per i suoi travestimenti. Una volta arrivò persino a travestirsi da Nicolas Cage per assistere a Milan-Roma e riuscì persino ad ingannare Galliani. Racconta come iniziarono le sue “follie trasformiste”.

«Nel 1997 i miei genitori sono morti a distanza di dieci giorni uno dall’altro. Quando a mamma a 63 anni dissero che per il suo tumore non c’era altro da fare, papà – che era sanissimo – non si scompose. Andò a dormire e a 69 anni non si è più svegliato. Infarto. Dieci giorni dopo, stessa sorte per mamma. E tre mesi dopo anche per Giorgio Strehler, la persona che mi ha insegnato tutto della recitazione. Dall’87 al ‘90 ho frequentato la sua scuola del Piccolo di Milano, e dal ‘90 al ‘97 mi ha scritturato in tutti i suoi spettacoli».

Non ebbe alcuna reazione ai tre lutti, che pure lo avevano sconvolto.

«Nessuna. Ho fatto finta di niente. Zero lacrime. Anestetizzato».

Dopo due anni, il primo travestimento, da Nicolas Cage.

«Riuscì tutto così bene che non mi sono più fermato».

Il segreto?

«Non avevo niente da perdere. Facevo qualsiasi cosa. Mi sentivo libero. Capii subito che era una cosa importante. In una serata avevo ritrovato l’entusiasmo perso».

Fino a perdere completamente il controllo.

«Ero un uomo a pezzi che con i travestimenti aveva perso completamente il controllo. Non pensavo ad altro e per i trucchi, gli spostamenti e i complici spendevo quasi tutti i soldi della gestione familiare. Nessuno mi pagava. Meno male che mia moglie, all’epoca pubblicitaria e oggi agente, lavorava».

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