Al Messaggero: «Dopo la spesa sospesa della pandemia, ora a Pozzuoli c’è la casa sospesa: la gente si mobilita per ospitare i profughi ucraini»
Il Messaggero intervista Alessandro Siani. Festeggia i 25 anni di carriera.
«Penso che l’età del pensionamento in Italia si allontana sempre più… Il mio non è un lavoro, ma una passione a tempo indeterminato nata sui banchi di scuola. Se ci fosse stata la dad, io non avrei fatto il comico».
Riconosce uno status di comici anche agli youtuber, anche se il teatro è un’altra cosa:
«Sono favorevole a ogni tipo di linguaggio. Noi abbiamo fatto la gavetta nei cabaret e nei localini. Ora tik-tok arriva a milioni di persone con un clic. Il pubblico ha bisogno di cose fresche, ma il teatro è insostituibile».
Racconta di vivere sempre a Napoli:
«Sì, nella zona di Pozzuoli. Anche nei momenti difficili la mia città esprime “un’anarchia” che permette di guardare la realtà con occhi diversi. Dopo la “spesa sospesa” nata durante la pandemia, c’è ora la “casa sospesa”: la gente si mobilita per ospitare i profughi ucraini. È emozionante».