A L’Equipe: «Non escono, sono passivi, si mettono in porta e aprono le braccia per coprire la porta. Agli allenatori dico: basta stronzate»

Su L’Equipe una strepitosa intervista a Fabien Barthez portiere della Francia campione del mondo e d’Europa. Parla del portiere, della trasformazione del ruolo.
Quando vedo un portiere commettere un errore, mi sento triste per lui. E penso che il calcio stia andando nella direzione sbagliata. Negli ultimi cinque, sei anni, questo gioco è cambiato molto tatticamente e ha avuto un enorme impatto sulla posizione del portiere.
Ormai i portieri sono identici, giocano tutti allo stesso modo, reagiscono nella stessa maniera, è diventato un ruolo completamente stereotipato. Oggi, un portiere deve essere alto 1,92, occupare spazio in porta ed essere bravo con i piedi. Ci sono troppi portieri che interpretano in maniera passiva il ruolo, aspettano che la palla arrivi loro. E poi c’è questa ossessione per il gioco con i piedi e i passaggi corti. Ok, conta, ma un portiere non è un numero 10. Un portiere non è un regista, se sbaglia con i piedi è gol nove volte su dieci.
È tutto completamente assurdo. Siamo arrivati a un tale eccesso che i portieri ormai hanno completamente smarrito la propria creatività. (…) Se l’avversario ti mette in difficoltà con il pressing, tu continui con i passaggetti altrimenti il tuo allenatore ti sgriderà. È stupido.
Il gol preso da Donnarumma col Real.
Donnarumma sta imparando. Premesso che per me su quel gol c’è fallo di Benzema. Ma non è stato umile. E poi non capisco la competizione al Psg con Navas. Perché? Quello che è successo contro il Real è la conseguenza di questa assurda concorrenza.
Ormai i portieri non rischiano più. Lo stesso vale per le uscite. Sono alti tutti 1.90 m e non escono mai! Oggi il portiere deve rimanere sulla sua linea, mettere le braccia a croce e occupare spazio. Un buon portiere è un portiere che interrompe l’azione prima che arrivi davanti alla porta. Neymar non avrebbe preso il primo gol di Mbappé a Madrid, sul passaggio in profondità di Neymar.
È un errore che non ci siano più portieri “bassi”. Penso ad Anthony Lopes (1.84 m). Adoro il suo modo di giocare.
Voglio dire agli allenatori: basta stronzate! Stanno bloccando psicologicamente i portieri Lasciateli vivere! Lasciate che si esprimano! E voglio anche dire ai portieri: vivi la partita, non rimanere rinchiuso»