A Il Fatto: «Mi chiesi: “Valgo così poco da farmi male?”. Avevo appena iniziato l’analisi: chi è più sano la fa; chi ha problemi la fugge»
Il Fatto intervista Elena Sofia Ricci, sta per compiere 60 anni.
«Mia madre la vedevo decrepita già quando ne aveva 36; un giorno, e da 14enne, pensavo a quando sarebbe arrivato il 2000 e a 38 anni mi catalogavo “anziana”».
Ancora sulla madre:
«Mamma si vantava di non prendersi cura di se stessa: magnava e fumava che era una bellezza. Si vedeva».
Lei invece ha smesso di fumare a 30 anni.
«Ho smesso a trent’anni dopo uno sguardo più attento davanti allo specchio: stavo diventando grigia; vivevo della mia passione, mi sentivo bene, ero contenta e allora mi sono chiesta: “Valgo così poco da farmi male?”».
Aveva appena iniziato un percorso dall’analista, che sarebbe durato vent’anni, racconta.
«Chi è più sano fa analisi; chi ha problemi la fugge».
Diretta da Paolo Sorrentino ha interpretato Veronica Lario in “Loro”.
«Sono rimasta sorpresa quando mi ha chiamato. Lui e Tony Servillo li trovavo già eccezionali, ma fuori dalla cerchia con la quale sono cresciuta; quando Ferzan Ozptek mi ha chiamato per Mine vaganti era un amico, ed è tutt’oggi una delle persone a me più care, mentre Sorrentino restava nell’alveo del mito; non credevo di poter essere contemplata da lui. E poi avevo un’aura nazional-popolare per via della televisione, e il cinema trattava la tv in maniera snob».
Quando Sorrentino le annunciò che aveva avuto la parte si mise a piangere.
«“Hai la parte di Veronica Lario”. Lì ho iniziato a piangere. “Guarda che sei una grande attrice”. “Ma non pensavo…”».
Veronica Lario l’ha mai contattata?
«No, però so che ha apprezzato il mio lavoro».
Parla della sua adolescenza.
«Gli anni della scuola sono stati difficili per via di un’adolescenza non molto brillante; non tornerei mai indietro, anche perché la moda del tempo non mi era favorevole: troppo cicciottina per i pantaloni a zampa di elefante. E poi collezionavo insuccessi sentimentali».
E sui suoi sogni appena entrata nel mondo dello spettacolo:
«Quando sono entrata nel mondo dello spettacolo, il mio sogno non erano i premi, neanche il David, ma essere ospite da Baudo e da Raffaella Carrà. È la mia anima; ma uno che si inerpica in questo mestiere lo fa per piacere al popolo, a quanta più gente possibile, altrimenti non esistiamo».