Ha lanciato il progetto etico “No Fair No Play”. A Bari, al termine della partita, il Monterosi ha lasciato pulito lo spogliatoio e un biglietto: “Grazie per l’ospitalità, e in bocca al lupo per le prossime partite!”
FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 32° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2021-22
Oggi è domenica
Domani si muore.
Sussurrava così quel poeta che un’asina chiama Gianpaolo.
Un’asina che un paese di asini ha messo sul più alto scranno del Senato. Forse proprio perché è un’asina.
Muoiono i sogni e l’animo s’acquieta.
Fra Cipolla da Certaldo.
L’illusione e lo sconforto.
Le aveva azzeccate tutte a Bergamo. Le stecca tutte sette giorni dopo.
Eppure li conosceva bene gli stilnovisti.
Erano gli stessi che ci avevano stesi in Coppa Italia con la stessa tattica dell’attesa.
Tattica che a lui, Fra Cipolla, era riuscita alla perfezione contro la Dea e che avrebbe potuto riproporre efficacemente anche contro Italiano.
Certo gli mancava Zambo al centro, e in una gara così un incontrista serviva come il pane.
Le stecca tutte Fra Cipolla.
Insistere con l’ectoplasma del Signorinello Pallido e con l’Odalisco bradipo. Invece di puntare su Dunga Demme.
Insistere con Osi isolato lì davanti, peraltro mezzo acciaccato e murato da un Igor strepitoso.
Non appena entra, l’Amore nostro dimostra quanto sia indispensabile ancora il suo talento, e riequilibria squadra e risultato.
E’ lì che il carattere cede.
E Fra Cipolla stecca ancora.
Arremba e subisce le ripartenze di Italiano.
Quando dovrebbe aspettare e gestire.
Siamo i primi a uscire dalla volata a tre.
E tutto sommato è giusto.
Con cinque sconfitte in casa, dove vuoi andare?
Dove vuoi andare con una società non attrezzata ai vertici.
Eppure la classifica ancora ci smentisce.
Perché i Diavoli del gol smarrito si fermano a Torino.
Ma era e sarà il campionato Suninter.
Favorita da un Sistema col trucco che sprofonda in sconsiderata allegria.
Il rigore non dato sul Gallo urla ancora, e alla fine farà la differenza.
Farà la differenza una gara che si recupera dopo quattro mesi.
Una cosa che è peggio di un favore arbitrale.
Tutti zitti.
Questo il dato avvilente.
Tutti d’accordo.
Meglio raccontare una favola.
Il Monterosi Tuscia è squadra che rappresenta un paesino di meno di 5.000 abitanti.
Nato soltanto nel 2004, meno di vent’anni fa.
Adesso è lì in zona playoff nel girone centro-meridionale di serie C.
Il presidente si chiama Lorenzo Capponi, ha 74 anni. Ascoltiamolo.
“Io sogno.
Perché i sogni ci vengono regalati per essere realizzati.
Sogno la serie B e la serie A.
Sogno partite come Tuscia-Roma, Inter-Tuscia “
Lorenzo Capponi ha lanciato il progetto etico “No Fair No Play”, che ha alla base un chiaro manifesto di intenti.
Sport come educazione, onestà, rispetto, fine della violenza e della maldicenza.
Calcio come gioco, non come guerra.
Rammentando sempre che correre dietro a un pallone è sorriso e fratellanza.
E poi piccoli gesti di civiltà.
Al termine della partita di Bari allo stadio San Nicola, il Monterosi ha lasciato pulito lo spogliatoio e un biglietto:
“Grazie per l’ospitalità, e in bocca al lupo per le prossime partite!”
Nello Mascia ilnapolista © riproduzione riservata