Festeggiano perché una procura maldestra non è riuscita a dimostrare quel che è noto a tutti e che terrà sempre più lontano l’ingresso di nuovi capitali
Festeggiano tutti, pensano sia una vittoria. Festeggiano i presidenti, i dirigenti e i procuratori. Festeggiano i tifosi e giornalisti. Festeggia la Figc. Festeggiano perché una procura maldestra non è riuscita a scalfire il cattivo costume di una parte dell’industria del calcio di usare valutazioni e scambi artificiosamente alterati al solo scopo (ben noto a tutti) di costruire una rappresentazione non veritiera dello stato di salute delle società calcistiche.
Festeggiano perché pensano di poter riprendere le loro abitudini come se nulla fosse.
A nessuno, proprio a nessuno viene in mente che:
(1) in questo modo si consente ad alcuni club di concorrere sleamente,
(2) si alimenta la sfiducia preesistente nel mercato dei capitali (banche e investitori) verso l’intero comparto considerato nel complesso poco trasparente e troppo rischioso e
(3) che le plusvalenze false non generano cassa ma sono solo un modo per ascrivere in bilancio finti pagamenti e incassi come fossero asset quando invece si tratta di debiti.
Trent’anni fa, qualcuno disse:
“c’è un problema di moralizzazione della vita pubblica che deve essere affrontato con serietà e rigore, senza infingimenti, ipocrisie, ingiustizie, processi sommari e «grida» spagnolesche […] bisogna innanzitutto dire la verità delle cose e non nascondersi dietro nobili ed altisonanti parole di circostanza che molto spesso e in certi casi hanno tutto il sapore della menzogna […] sarebbe il caso di ripetere l’arcinoto «tutti sapevano e nessuno parlava» […] del resto, onorevoli colleghi, nel campo delle illegalità non ci sono solo quelle che possono riguardare i finanziamenti politici. Il campo è vasto e vi si sono avventurati in molti, come i fatti spero si incaricheranno di dimostrare, aiutando tanto la verità che la giustizia. Ebbene, a questa situazione ora va posto un rimedio, anzi più di un rimedio. È innanzitutto necessaria una nuova legge che regoli il finanziamento dei. partiti e che faccia tesoro dell’esperienza estremamente negativa di quella che l’ha preceduta”.
Sono le parole di Bettino Craxi durante la seduta della Camera dei Deputati del 3 luglio 1992, Sappiano bene come le cose andarono a finire.