Alla Gazzetta: «La gente di Napoli aspetta questo momento da decenni. La squadra lotta per il vertice da tante stagioni. Lì ho tanti amici»
La Gazzetta dello Sport intervista Fernando Llorente. L’ex Napoli gioca con l’Eibar, in Spagna, ma ammette di guardare ogni volta che può la Serie A.
Racconta quanto ha detto altre volte, ovvero che gli sarebbe piaciuto restare al Napoli, ma che ciò non è stato possibile e poiché non se la sentiva ancora di abbandonare il calcio, ha scelto la Spagna. Parla del Napoli, in particolare della partenza di Insigne per il Canada e di Mertens, per il quale anche si parla di addio a fine stagione.
“Non sarà facile farne a meno, in campo come nello spogliatoio. Hanno segnato centinaia di gol, scrivendo pagine importanti della storia del club. Per sostituirli, spero arrivi qualche giovane di prospettiva, che contribuisca a rendere il Napoli vincente: la città lo merita”.
Sulla possibilità che il Napoli vinca lo scudetto:
“Me lo auguro, faccio il tifo per loro. La gente di Napoli aspetta questo momento da decenni, in azzurro ho ancora tanti amici come Fabian, Lozano e Ciro. La squadra lotta per il vertice da tante stagioni: la vittoria del campionato sarebbe la giusta ricompensa dopo anni di sforzi”.
Cosa non ha funzionato tra lei e il Napoli?
“Ero stato voluto da Ancelotti, poi è arrivato Gattuso e con lui non si è mai creato il giusto feeling: credeva non fossi adatto al suo gioco. La pandemia ha complicato ulteriormente la situazione. Ne ho risentito fisicamente, ma anche a livello mentale e, quando siamo tornati in campo, ho faticato a rimettermi in forma, soprattutto perché non sentivo la fiducia del mio allenatore. Ho perso il ritmo-partita, non riuscivo a dimostrare il mio valore, così sono finito fuori rosa e ho dovuto cambiare aria per rimettermi in discussione”.