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Mágico González il salvadoregno che Maradona considerava più forte di lui. Non andò al Barça perché dormiva troppo

El Paìs racconta la sua storia prima di Cadice-Barcellona. Andò in tournée coi blaugrana e fu l’unico a non uscire dall’albergo quando suonò l’allarme antincendio

Mágico González il salvadoregno che Maradona considerava più forte di lui. Non andò al Barça perché dormiva troppo

Andava in giro di notte, dormiva tantissimo di giorno (un addetto della società fu incaricato di andare a svegliarlo per gli allenamenti), faceva disperare il suo presidente Irigoyen. Però gli riempiva lo stadio, e non è poco. El Paìs – verso Barcellona-Cadice – racconta il Mágico González, l’attaccante salvadoregno che dopo aver stupito il mondo nel Mondiale di Spagna (vinto dall’Italia) scelse la piccola Cadice. Che incantò col suo calcio fantasioso, fuori dal comune. Nell’82-83 segnò 14 gol e quell’anno il Cadice arrivò al secondo posto.

La città subì uno shock quando fu annunciato che sarebbe andato in tournée negli Stati Uniti con il Barça, che stava accarezzando l’idea di acquistarlo. Proprio contro i blaugrana aveva giocato una delle sue partite migliori quell’anno. Era il secondo anno (l’ultimo) di Maradona con i catalani e il Barcellona aveva organizzato un tour tra Stati Uniti e Canada. Migueli, Clos e Maradona erano stati squalificati dopo il tremendo trambusto della finale di Coppa contro l’Athletic Bilbao, quindi potevano partire per andare in tournée. A loro si aggiunsero altri nomi della prima squadra, che però non poteva essere troppo indebolita. Per questo si unirono al gruppo due attaccanti in prestito: Husillos, argentino, del Murcia e, per l’appunto, Mágico González.

Dopo il primo allenamento, Maradona dichiarò che Mágico tecnicamente era più forte di lui, che non aveva mai visto niente del genere. Giocarono insieme contro il New York Cosmos, contro l’Udinese di Zico e contro il Fluminense. Maradona e il Barça si malsopportavano, Diego era già in trattative col Napoli. Nella noia del ritiro, si inventò uno scherzo. El Paìs lo racconta: il Pibe de Oro nel cuore della notte fece scattare appositamente l’allarme antincendio dell’hotel dove la squadra alloggiava. Uscirono tutti in strada tranne Gonzalez, che amava dormire, e spesso in dolce compagnia. Il secondo di Menotti, Casaus, restò colpito da quanto fosse facile per Mágico prendere sonno. E da quanto dormisse, ovviamente. Tanto che inizialmente attribuivano la cosa al jet lag. Beh, non era così. Il club catalano aveva seriamente pensato di sostituire il partente Maradona proprio con Gonzalez. Dopo quell’esperienza, il Barcellona cambiò idea. Poco male per Cadice, che tirò un sospiro di sollievo.

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