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Roma-Dundee, Nela ricorda il dito medio all’allenatore: «In un’intervista ci chiamò Italian bastards»

Sul Messaggero a proposito di vigilie calde come quella col Bodo Glimt. «Avevo 23 anni. Adoro Mourinho, per lui mi butterei nel muro a 300 all’ora»

Roma-Dundee, Nela ricorda il dito medio all’allenatore: «In un’intervista ci chiamò Italian bastards»

Stasera si gioca Roma- Bodo Glimt. Partita di Conference League animata da una vigilia a dir poco agitata, con le tensioni e le aggressioni dell’andata. Il Messaggero intervista Sebino Nela che ricorda un’altra vigilia a dir poco turbolenta. Era l’anno 1984. Semifinale di Coppa dei Campioni tra la Roma di Liedholm e il Dundee United. All’andata gli scozzesi vinsero 2-0.  Al ritorno finì 3-0 per i giallorossi. Partita di cui resta una foto simbolo. Nela che insegue il tecnico avversario Jim McLean e gli mostra il dito medio. Vicino a lui c’erano anche Cerezo, Righetti e Di Bartolomei. L’allenatore oggi non c’è più, è morto di Alzheimer un anno e mezzo fa. Quella partita divenne celebre anche per un mai del tutto chiarito tentativo di corruzione da parte della Roma ai danni dell’arbitro Veretout. Non è mai stato chiarito se i soldi – cento milioni – Vautrot li ebbe o meno.

Il Messaggero, a firma Stefano Boldrini, chiede a Nela il motivo della rabbia visibile nella foto.

«Nella partita giocata in Scozia non ci furono episodi particolari. Il match fu corretto. Qualche giorno prima del match di ritorno i giornali italiani riportarono però alcune espressioni pesanti dell’allenatore del Dundee contro gli italiani. “Italian Bastards” ripetuto più volte. Questi insulti ci indignarono e a fine match si scatenò la nostra reazione. La foto che mi ritrae con il dito medio è l’immagine più forte di quel momento. Mi dispiace, non bisognerebbe mai compiere gesti come questo, ma all’epoca avevo 23 anni e poi aggiungi la tensione di quel pomeriggio».

Anche Cerezo, Di Bartolomei, Oddi e Righetti dissero qualcosa a Mclean.

«Ago si era arrabbiato leggendo le dichiarazioni dell’allenatore scozzese. Tutti, in generale, volevano replicargli dopo quell’Italian Bastards».

L’ultima domanda su Mourinho.

«Adoro Mourinho. Avrei voluto essere allenato da lui quando giocavo. Se mi avesse chiesto di andare a schiantarmi contro il muro a duecento all’ora, io lo avrei fatto a trecento»

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