«Escludere i giocatori russi e bielorussi non servirà a niente, è solo una discriminazione. Il Governo britannico ci faccia giocare e dimostri che è per la pace»

I tennisti russi e bielorussi, com’è noto, sono stati esclusi da Wimbledon. La cosa sta suscitando reazioni in tutto il mondo. Reazioni naturalmente diverse. Hanno fatto molto rumore le parole di Andrey Rublev, tennista russo, numero 8 della classifica Atp.
«Ad essere onesti, le ragioni che hanno addotto per l’esclusione non hanno senso e non c’è una logica in quello che hanno proposto. Avrei potuto capire se escludere i giocatori russi e bielorussi avesse un qualche impatto, ma non servirà a niente e non cambierà niente. Quello che stanno facendo è una discriminazione nei nostri confronti»
Rublev prova a proporre una soluzione.
«Quello che abbiamo proposto a Wimbledon – spero che sia una proposta sensata e spero che ci riflettano su – è di lasciarci almeno la possibilità di scegliere se giocare o meno. Se ci fosse una dichiarazione da firmare che ci costringesse a donare tutto il montepremi agli aiuti umanitari, alle famiglie e ai bambini che soffrono, la firmeremmo. Penso che una mossa del genere almeno servirebbe davvero a qualcosa e mostrerebbe che il governo britannico è davvero dalla parte della pace e vuole dare una mano. A seconda dei risultati dei giocatori e delle giocatrici potrebbe anche venir fuori una cifra intorno al milione di sterline e penso sia una cifra enorme, che in due mesi nessun altro sport ha donato. Il tennis sarebbe il primo e unico sport a fare una donazione del genere e lo farebbe attraverso Wimbledon. In questo modo loro si prenderebbero tutta la gloria e il rispetto di tutti»
Conclude.
«Alla fine ciò che vogliamo è poter competere; non siamo qui per parlare di politica, anche perché non ne so niente. Sono russo, sono nato in Russia, vivo tutta la mia vita in Russia e proprio per questo vorrei far vedere che siamo brave persone. Spero che questo abbia chiarito tutto»
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