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A Napoli ogni addio è un dramma. La Juventus vendette Zidane

Tra Ospina, Koulibaly e Mertens rimarrà chi accetterà le condizioni del Napoli per il rinnovo. Spalletti si è realmente esposto solo per Koulibaly

A Napoli ogni addio è un dramma. La Juventus vendette Zidane
Napoli 30/04/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sassuolo / foto Image Sport nella foto: esultanza gol Dries Mertens

Cesare – Caro Guido partita completamente inutile con vittoria del Napoli, passerella per Ghoulam e spazio alle riserve. Ritengo che sia inutile parlarne e mi piacerebbe, invece,  discutere di due punti interessanti. Il primo è il Napoli dell’anno prossimo. Lo stesso Spalletti  ha detto che siamo a fine ciclo e questo fa presagire un profondo rinnovamento, che anche noi abbiamo più volte auspicato.

Guido – Cesare qui si ha difficoltà a capire che bisogna rinnovare. Sembra sempre che un addio, anche di un giocatore avanti con gli anni, sia un dramma. Moggi vendette Zidane e costruì una grandissima Juve. Faccio osservare che Spalletti ha citato un solo vero incedibile a suo avviso: Koulibaly. Mica Mertens e nemmeno Oshimen.

Cesare – La squadra nei momenti decisivi si è sempre dimostrata (al di la delle responsabilità della guida tecnica che comunque ci sono state nel corso degli ultimi anni) priva di personalità, carattere e determinazione. Incapace del guizzo e del salto di qualità quando richiesto. Ma tutti ci chiediamo che squadra sarà l’anno prossimo il Napoli? Ti devo dire che sono convinto che comunque il presidente non smantellerà affatto e allestirà una squadra competitiva per la qualificazione in Champions. Il presidente è un imprenditore vero e non rinuncerà ad entrare nelle prime 4 sia per i relativi introiti (siamo intorno ai 50 milioni di euro) ma soprattutto non depaupererà il capitale del valore “squadra”. I tempi sono maturi per eventuali offerte da fondi internazionali, arabi, americani e lui non si farà sfuggire l’occasione di rivendere benissimo a 600-700 milioni di euro quanto ha acquistato con circa 30 milioni di euro. Anche perché tutto il valore è dato dal brand “Napoli”, dal patrimonio  “tifosi” e dal loro potenziale entusiasmo e dal valore di mercato del parco giocatori.

Guido – Certamente. Infatti il Napoli non ha strutture da vendere (stadio, campi, centri sportivi, strutture sanitarie e laboratori di riabilitazione, cittadella con un centro giovanile strutturato etc.). Io però sono convinto che al di là di quello che può pensare la gente, De Laurentiis è legatissimo al Napoli e per lui cederlo sarebbe una grande sofferenza. Oltre che dover rinunciare ad una centralità mediatica che lo diverte e lo eccita.

Cesare – Come sarà il prossimo Napoli non lo sa nessuno perché oltre alle sicure partenze di Insigne e Ghoulam, per il resto non sappiamo niente. E tutto da dipenderà da chi rimarrà tra Ospina, Koulibaly, Mertens, Fabian Ruiz, Zelinski e Oshimen? Tutti? Nessuno? Sicuramente tra Ospina, Koulibaly e Mertens rimarrà chi accetterà le condizioni del Napoli per il rinnovo. Il presidente dice da tempo che chi deve rinnovare “deve scegliere se rimanere diventando il simbolo della squadra, sposare l’amore dei tifosi, la maglia etc etc perché dipende solo da lui” ma aggiungerei… “alle condizioni del Napoli”. È accaduto già per Insigne. O accettano quanto offerto o non rinnovano e vanno via.

Guido – Caro Cesare nell’ottica di una squadra che deve rimanere ai vertici, ma che non deve vincere lo scudetto, è una politica molto ragionevole perché parliamo di calciatori o che sono a fine carriera come Ospina (33 anni) e Mertens (35 anni) o comunque il meglio lo hanno probabilmente già dato. Fa eccezione come Koulibaly che secondo Spalletti è un leader e i leader si costruiscono negli anni.

Cesare – Per Fabian Ruiz, Zelinski e Oshimen dipende dalle offerte che arriveranno. Se arriva l’offerta importante andranno via. E di questi quello che rimpiangerei molto è Oshimen, perché trovare un attaccante altrettanto giovane e forte, anche se comunque ancora da disciplinare e sgrezzare, non è facile. E secondo me il nigeriano ancora deve dare il meglio di sé avendo avuto delle annate difficili per via degli infortuni. Per Fabian Ruiz valuterei l’offerta perché comunque fa il suo, soprattutto in fase realizzativa e se protetto con un altro centrocampista fisico. Però poi per periodi della stagione va fuori forma e scompare. Zelinski invece è  un fallimento totale e deve comunque andare via.  Il secondo punto è un argomento che divide i tifosi e la città. Ma è vero che il presidente non vuole vincere lo scudetto?

Guido – Cesare questa è una stupidaggine cosmica. Nessuno rinuncia a vincere. E Dela è troppo egocentrico per rinunciare alla gloria. Ti devo dire che il presidente è come abbiamo sempre detto un grande imprenditore e quindi per prima cosa pensa al bilancio ed a mantenere una società sana con i conti a posto. Mantenere la squadra ai vertici per un posto in Champions è l’obiettivo che lo tranquillizza. Ma vincere lo scudetto è il suo sogno mancato dai retta a me.

Cesare – Ma lo hanno dimostrato gli anni scorsi, vincere lo scudetto può capitare ma non sarà mai l’obiettivo iniziale della squadra. E può capitare o perché arriva un anno magico al culmine di un progetto tecnico (come con Sarri ma non è capitato per torti arbitrali ed un grande avversario) o perché le altre squadre non sono irresistibili (come quest’anno ma non è capitato per responsabilità della squadra e soprattutto dell’allenatore). Il presidente ha dimostrato che, anche quando qualche volta sembra essere l’anno buono, non si va oltre il budget programmato e non avvengono rafforzamenti costosi a gennaio con ulteriori sacrifici economici. Tu giustamente dici che nessuno rinuncerebbe a vincere lo scudetto perché, oltre alla soddisfazione e ai riconoscimenti, porta un’aggiunta di introiti per circa 15-20 milioni di euro. Ma altri dicono che poi l’anno successivo devi fare una campagna acquisti adeguata al titolo e alle aspettative e che diventa difficile poi parlare di riduzione del tetto ingaggi, anzi….Infatti tutti i procuratori busserebbero alla porta chiedendo rinnovi al rialzo essendo cambiata la dimensione e il valore dei giocatori. E altro che 15-20 milioni…….

Guido – Cesare al di la di tutto e in attesa di  un eventuale fantomatico miliardario, teniamoci stretto l’attuale presidente che sicuramente è garanzia di un Napoli competitivo. Io sono fiducioso che anche l’anno prossimo avremo una squadra competitiva e … fusse che fusse la volta bona!

Cesare – Concordo.

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