Sul Guardian. La squadra più ossessionata dal tiki-taka ha preso uno dei centravanti che effettua meno passaggi in Europa. Ci vorrà intelligenza

A prima vista sembra il più elementare tra i teoremi della matematica. Se la vita ti dà limoni, la soluzione non potrebbe che essere ingaggiare un fuoriclasse come Haaland. Se la tua squadra non ha un giocatore la cui abilità principale è buttare la palla dentro, allora Haaland è la risposta più semplice al problema. Quando sei anni di costruzione attenta della squadra ti portano comunque ad uscire alle semifinali di Champions League nonostante 31 tiri in porta, allora Haaland fa proprio al caso tuo. Lo scrive il Guardian. Il City voleva un goleador, ha preso uno dei migliori sulla piazza. Il norvegese è infatti uno di quei calciatori che ha ridotto la sua ricerca a una cosa che nel calcio serve a qualcosina: il gol.
Il Guardian dunque si chiede: considerate queste premesse, cosa potrebbe mai andare storto? Tanto, troppo. E questo perché il calcio è uno sport incredibilmente complesso, un incastro di infinite addizioni e sottrazioni. L’ingaggio di Haaland è una mossa tattica spericolata. Richiederà intelligenza, al ragazzo e soprattutto a Guardiola.
Haaland è diventato un giocatore molto più completo nelle ultime due stagioni, certo. Ma resta il fatto che sarebbe potuto andare ovunque e ha scelto un allenatore che si metterà subito a cercare di cambiarlo. Questo non vuol dire che il trasferimento sarà un fallimento, sarebbe da pazzi affermare una cosa del genere. La prospettiva però non è scontata, è appetitosa. Guardiola è un grande allenatore, Haaland è un grande talento generazionale, ma anche un calciatore moderno, formato in un’accademia. E talento più talento è un’addizione che risolve la maggior parte dei problemi.
Sta di fatto che il City è andato all in per un calciatore che non è detto che sia compatibile con le idee delle allenatore.
La squadra più ossessionata dal possesso palla ha ingaggiato un fuoriclasse il cui unico punto debole è la capacità di mantenere il possesso palla. L’allenatore che ci ha regalato il tiki taka, il gioco dai centomila passaggi, ha preso un attaccante che non ha certo nei passaggi la parte più sviluppata del suo gioco. Haaland effettua meno passaggi di qualsiasi altro cannoniere in Europa: Benzema effettua 41 passaggi ogni 90 minuti, Mbappé 38,9, Salah 35, Cristiano Ronaldo 32,4. Haaland 22, è 129esimo tra i 193 attaccanti dei primi cinque campionati europei che hanno giocato più di 18 partite.
Guardiola è spesso accusato di essere eccessivamente fissato coi propri metodi, per il Guardian a sua discolpa va detto che questo acquisto lo colloca ben fuori dalla sua zona di comfort. O Haaland lavora per adattarsi allo stile di gioco dei Citizens – e non c’è motivo di presumere che non possa farlo – o la squadra impara a giocare con un centravanti come il norvegese. Certo, alcuni precedenti (Ibra e Eto’o) non fanno ben sperare. Altri – Lewa – sì. C’è un’estate intera per lavorarci.