L’andaluso passeggiava travolto da primaverile languore, all’errore del granata, improvvisamente si sveglia e si esibisce in un assolo pregevole
FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 36° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2021-22
Sul fondo c’è più pepe.
Sposto l’attenzione in zona retrocessione.
Mi intriga di più.
Ho cominciato a seguire la Salernitana da un po’.
Mi piace Nicola e lo spirto guerrier ch’entro gli rugge.
Il principesco Arechi, per me fra i cinque stadi più belli d’Italia, è l’inferno.
Un catino ribollente passione, a testimoniare il sostegno e la fede nell’incredibile rimonta che ha portato la Salernitana un punto sopra ai sardi.
I quali, vittime della dissennata e farsesca gestione societaria, sono ora affidati all’esordiente Agostini.
Nel primo tempo partita bloccata dalla paura, con il Cagliari che si fa preferire.
Secondo tempo.
Si arriva senza emozioni al 65° quando Lovato manda Kastanos giù in area.
Verdi trasforma.
L’Arechi s’infiamma.
In panchina si scatena una rissa sfrenata che manco Sgarbi e Mughini.
Non c’è reazione sanguigna dei sardi che ruminano calcio fatto di fraseggi a ritroso inframezzati da lanci lunghi nel vuoto.
92° Inguardabile uscita di un Sepe guercio con un occhio letteralmente ammarrato da grumi di sangue per la botta presa tre giorni fa contro i veneziani.
Il VAR annulla il rigore e sembra fatta.
Altri 4 minuti di agonia. Al 98 su calcio d’angolo di Baselli Altare con un violento colpo di testa pareggia.
Finisce uno a uno.
Il discorso salvezza rimandato alle ultime due giornate.
Il Grifone è ancora vivo.
In un Marassi vestito da festa (se il Genoa si salverà lo dovrà almeno in minima parte alla gradinata Nord), vanno in scena le “compagne di plusvalenza”. C’è più d’uno che storce il naso.
Juventus in versione balneare. E sprecona.
Con lo spreco dei settanta milioni del serbo in panchina.
Con lo spreco di Kean che divora a porta spalancata il gol dopo l’assist di Alvaro.
E’ il 93’30”.
Quaranta secondi dopo, la nèmesi non tarda a far sentire il peso della propria legge.
De Sciglio stende Yeboah in aree con un intervento da calcio amatoriale.
Sul dischetto va il capitano.
“Solo una persona più decidere il mio destino, e quella persona sono io”. Sembra di sentire Orson Welles in Quarto Potere.
Perché quello di sette giorni fa non era solo un rigore.
Era una stagione intera che lui aveva indirizzato dalla parte sbagliata e che solo lui può in qualche modo raddrizzare.
Va il capitano e segna. Però che carattere, sto ragazzo.
Fra un caffè e un altro, fra uno sbadiglio e un altro, al Grande Torino la partita che non interessa a nessuno fra due squadre che non hanno niente da dire.
Infatti non dicono niente fino a quando Pobega non fa un erroraccio a centro campo.
E’ il momento per l’Odalisco andaluso.
“Corri piano!”.
Le nostre mamme devono avere avuto qualcosa in comune.
Così mi urlava dalla finestra la mia.
Così avrà ripetutamente urlato a Fabian la sua.
Fabian al Grande Torino eseguiva le raccomandazioni materne celebrandone la festività, e passeggiava in lungo e in largo travolto da primaverile languore.
Come del resto l’intera combriccola in campo di ambo gli schieramenti.
All’errore del granata, improvvisamente si sveglia e si esibisce in un assolo pregevole come la sua classe immacolata e il suo talento indiscusso gli suggeriscono.
Il “Napoli delle partite inutili” trionfa ancora una volta in una partita inutile.
Ah no. E’ il consolidamento del terzo posto. E la Champions è assicurata.
Gongola solo l’Impomatato.
Quanto allo scudetto dei Navigli, se mai interessasse a qualcuno, anche quello mi pare capitolo pressoché chiuso.
Entrambe in rimonta.
I Suninter pazzi, vanno sotto di due gol in meno di mezzora.
Vedono il baratro, soffrono e fanno soffrire i tifosi, ma alla fine portano a casa tre punti tanto sudati quanti vitali nella speranza, invero un po’ vana, ma tuttavia ancora viva per uno scudetto dimenticato al Dall’Ara due settimane fa.
I Diavoli appaiono più consapevoli e più concentrati.
Grandi protagonisti della serata rossonera, Tonali e Leao.
Il centrocampista festeggia il 22° compleanno con una doppietta pesantissima, che ribalta il vantaggio scaligero di Faraoni.
Il portoghese fa quello che vuole sulla fascia.
Ormai mancano 180′ alla fine.
E i rossoneri sono a soli 4 punti dal trionfo.
Auguri a Massimo Ranieri per una pronta guarigione.
Comunque Ranieri che cade dal palco, Mahmood che rutta in conferenza.
La scena musicale italiana si sta trasformando nello zio ubriaco dei matrimoni.