Cura la sceneggiatura a modo suo. Gli è andata più bene che male, nei suoi 18 anni, gestiti con la calcolatrice in mano

“Ci vuole arte anche per sapersi sdoppiare e nessuno può negare che questa abilità (virtù?) appartenga ad Aurelio De Laurentiis”.
Lo scrive, sul Corriere della Sera, Monica Scozzafava. Il patron del Napoli, spiega, è
“capace così di triplicare il suo pensiero, sposare questa o l’altra filosofia rispetto al ruolo che interpreta”.
Ha venduto Jorginho al Chelsea per 63 milioni, Cavani al Psg per 64 e Higuain alla Juventus per 90 e parla di soldi quando tocca l’argomento Mertens e Koulibaly.
“È come nei film che produce (e per i quali il denaro non è vile) cura la regia e la sceneggiatura a modo suo, dando un’occhiata alla tasca di destra e poi a quella di sinistra e decidendo che tra entrate e uscite dev’esserci sempre un segno positivo, ma a nome e per conto della De Laurentiis Football Club, visto che pure il Bari appartiene al casato”.
La Scozzafava continua:
“A De Laurentiis è andata più bene che male, nei suoi 18 anni, gestiti con la calcolatrice in mano. Jorginho era stato ceduto al City, ma quando scoprì che il Chelsea gli avrebbe riconosciuto 8 milioni in più per avere il regista e ritenerlo come ‘liberatoria’ per prendere Sarri, spinse il brasiliano verso i blues. Il denaro sarà pure vile, ma mica sempre: d’altro canto, anche i pounds (e gli euro) hanno due facce”.