“Ha commesso errori impensabili per il Florentino di una volta. Due disastri in un anno: Superlega e Mbappé e ora nel Real temono le sanzioni della Uefa”
El Mundo scrive di Florentino Perez. E lo descrive così:
Come presidente del Madrid, pratica due sport, il calcio e il potere, non necessariamente in quest’ordine. Nel primo, la stagione è stata molto buona. Nel secondo, celebra uno dei suoi peggiori anni. La Superlega è finita male la scorsa primavera, con minacciose cause in sospeso, e con il caso Mbappé. Due vicende in cui ha commesso impensabili errori di calcolo per l’implacabile e temuto Florentino del passato, sia nei tempi che nella strategia di comunicazione, e in cui ha perso da potenze emergenti e alleanze che lo hanno lasciato, momentaneamente, fuori dal tabellone principale.
Prosegue:
Al-Khelaifi, il rappresentante del fondo sovrano del Qatar, si è posizionato al centro di tutto: Psg, Eca e Uefa. Lui è con i ricchi, con i poveri e con chi decide. Abile. I “club di stato” come il PSG hanno una capacità inesauribile che, è vero, dovrebbe essere oggetto di una regolamentazione più efficace. Madrid e Barça per anni hanno beneficiato di una distribuzione “chavista” di denaro televisivo. Di fronte a questi club che fanno parte di “trust” statali, né Neymar può essere trattenuto né Mbappé può essere acquistato. È quel che preoccupa Tebas che per una volta è dalla parte di Florentino.
El Mundo scrive che
criminalizzare Mbappé amplifica l’impotenza, perché il calciatore e i suoi consiglieri non hanno fatto nulla che il presidente di Madrid non abbia fatto in altre occasioni.
El Mundo ricorda
che Florentino Perez è approdato nel mondo del calcio e ha vinto le elezioni con la promessa di una firma impossibile, Luis Figo, stella del Barcellona. Cui aveva fatto firmare al giocatore un pre-contratto con una penale di un milione di dollari. Non aver ottenuto quel documento con Mbappé a gennaio, quando era libero di negoziare, significava non avere il controllo assoluto.
Conclude scrivendo che ora
al Madrid si interrogano sul lavoro interno di colui il quale ha tenuto le redini della mancata firma e temono che la perdita di potere dello skipper possa favorire la vendetta di chi lo vuole fuori dal grande tabellone del calcio per sempre. Mbappe è già un caso chiuso. La Superlega, no, con sanzioni pendenti che alcuni vogliono attivare.