A Tuttomercatoweb.com: «Quando c’è da puntare il dito contro di lui sono tutti pronti, ma quando c’è da lodarlo nessuno lo fa»

Tuttomercatoweb.com intervista Marco Sommella, agente di Ciro Immobile, capocannoniere della Serie A, notizia che sembra essere passata del tutto in secondo piano al termine del campionato. Cosa che il procuratore proprio non ha gradito.
«È passata una settimana ma sembrano anni, nessuno se lo ricorda. È una vergogna. Ha avuto la stessa risonanza di una doppietta nell’amichevole del giovedì. Non me lo spiego, è una vergogna. Quando c’è da puntare il dito contro di lui sono tutti pronti a farlo, mentre quando c’è da sottolineare un fatto eclatante, che è oggettivo ed è sotto gli occhi di tutti, nessuno lo fa. Sembra che lo abbia fatto in un campionato d’Eccellenza, con tutto rispetto. Forse molte persone sono in malafede».
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«Ciro è un ragazzo che andrebbe messo in una campana di vetro, è uno degli unici attaccanti veri che abbiamo. Proprio l’altro giorno chiedevo a dei miei amici di ricordarmi uno che può vantare i suoi numeri: non c’è. Le chiacchiere stanno a zero, i numeri resteranno per sempre. A Ciro gliel’ho detto che la grande maggioranza dei tifosi, non i laziali ovviamente, solo tra 7-8 anni si renderà conto di quello che ha fatto. Già è difficile vincere una volta la classifica marcatori di Serie A, figuriamoci quattro. Però molti vanno dietro a chi fa 3 gol in B o segna le prime volte in A».
Tutti sono sempre pronti a criticarlo, dice.
«La cosa clamorosa è che quando l’Italia ha vinto l’Europeo il merito è stato dato a tutti tranne che a lui. Mentre quando ha perso il colpevole unico era Ciro. C’ero anche io a Palermo contro la Macedonia. Il responsabile della sconfitta non è solo Immobile, come qualcuno ha detto e scritto, ma anche Immobile, insieme al resto del gruppo. Lui non ha mai risposto alle polemiche ma ha fatto parlare solo il campo. Anche noi non abbiamo mai parlato ma adesso è il momento, perché Ciro sta ricevendo da anni un trattamento vergognoso. Segnare in tutte le categorie è difficile, ci vorrebbe la decenza nel riconoscere i meriti e la bravura di Immobile. Ma d’altronde siamo in un Paese che considerava bollito Ancelotti e credeva che allenasse ancora solo per farsi le vacanze. Invece con il Real ha dimostrato di essere tra gli allenatori più forti al mondo».