Lo scrive El Paìs. È un risultato della gestione scellerata di Bartomeu. I blaugrana avevano acquistato il brasiliano nel 2018 per 120 milioni più 40 di bonus

Quello di Coutinho fu l’acquisto più costoso della storia del Barcellona: 120 milioni più 40 di bonus. I blaugrana lo presero dal Liverpool nel 2018. Nel 2022, quattro anni dopo, il brasiliano è stato ceduto all’Aston Villa – dove ha giocato in prestito in questi mesi – per circa 20 milioni di euro. La metà di quanto era stato pattuito a gennaio.
All’esterno, si dicono tutti soddisfatti dell’operazione: Gerrard che ritrova un suo ex compagno di squadra, il ragazzo che a Birmingham si trova molto meglio che in Catalogna e pure il Barça, che recupera qualche soldino e che risparmia il pesantissimo ingaggio di Coutinho, circa sedici milioni di euro annui. Ora il calciatore guadagnerà la metà.
Per il Paìs, invece, è una cessione che simboleggia il fallimento del Barcellona, e in particolare della gestione sportiva dell’ex presidente Bartomeu, che ha reinvestito nell’ex Liverpool e in Dembelé tutti i proventi della cessione di Neymar. E che ha poi insistito nella spasmodica ricerca di un calciatore da affiancare a Suarez e Messi con l’acquisto di Griezmann, che ha ulteriormente indebitato il club. Non ne sono seguiti risultati, né dal punto di vista economico né tantomeno dal punto di vista sportivo, visto che Cou – tra un prestito e l’altro – col Barça ha fatto solo 26 gol in oltre 100 partite. E visto che ha incassato pure i fischi del Camp Nou dopo la doppietta segnata ai catalani in maglia Bayern nel 2020. Forse è stato per la sua anarchia, scrive il Paìs, che poco s’è sposata a una squadra ortodossa come il Barcellona, ma il matrimonio proprio non ha funzionato.