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L’idolo di Ancelotti era Gene Gnocchi calciatore. Disse a Seedorf: “Ringrazia che ho finito i cambi”

Sul Giornale un bellissimo ritratto di Tony Damascelli: “è uomo di mondo pur non frequentando panfili. Ama la vita dolce ben differente dalla dolce vita”

L’idolo di Ancelotti era Gene Gnocchi calciatore. Disse a Seedorf: “Ringrazia che ho finito i cambi”
Db Milano 15/09/2021 - Champions League / Inter-Real Madrid / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti

Sul Giornale un bel ritratto di Carlo Ancelotti da parte di Tony Damascelli.

Carlo Erminio, secondo nome in omaggio del nonno, come si usava nelle sacre famiglie nostrane.

Tifava per l’Inter e per Boninsegna, in verità il suo idolo si chiamava e si chiama Ghiozzi Eugenio, nel senso di Gene Gnocchi, un altro della bassa, con piedi raffinatissimi e ritmo da controra.

Carlo è uomo di mondo pur non frequentando panfili, spiagge e discoteche, vive il benessere, evita il lusso, sa scegliere tra due fette di Parma e tre di Iberico, ama il bollito, ovviamente accompagnato da mostarda cremonese, ama la vita dolce ben differente dalla dolce vita che proprio non gli appartiene.

Carlo non molla, inarca il sopracciglio se qualcuno osa dargli del “buono”, ricordo le sue parole secche rivolte a Seedorf che continuava a nicchiare in campo, durante la partita: «Ringrazia che non posso fare altri cambi se no vedevi che fine avresti fatto…».

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