Mertens ha torto. Nel complesso le due milanesi sono superiori, anche fuori dal campo. Mentre Ancelotti, cacciato malamente da Napoli, trionfa a Madrid
Non siamo d’accordo Dries. Milan e Inter, contrariamente alle tue idee (o speranze?), sono più forti del Napoli. Se per forza intendiamo il tutto compreso di società, giocatori e soldi da spendere.
Se si vuole considerare il tasso tecnico di squadra e panchina, la personalità del gruppo e un ambiente deluso niente di meno che per la Champions, non siamo forti abbastanza. Sono assenti nel confronto un laterale di sinistra super, gli spagnoli di Benitez (ah, come ci mancano), in attacco una punta “selvaggia” che la butti dentro come Higuain, due piccoletti che salvano spesso la “barracca” e soprattutto il temperamento da grande squadra, che non alligna a centrocampo.
Gli altri non sono chissà che
Intendiamoci, Dries. Gli altri (Juve compresa) non sono “archi di scienza”, ma hanno sfruttato l’effetto coesione, una fisicità superiore e una rosa più omogenea. La loro mercanzia alla fine l‘ha spuntata. Alti e bassi sì, ma mazzata decisiva, al momento giusto, con la panchina e i giocatori giusti. Con l’onta di assistere al trionfo del pluridecorato Ancelotti al quinto campionato nella Liga, cacciato malamente da Napoli come un beone a fine carriera.
Anche le fesserie dei portieri vanno “a chi figlio e a chi figliastro” nella lotta scudetto. Non hanno avuto conseguenze per l’Inter la gaffe di Radu, quella del fiorentino Terracciano, che ha favorito il Milan, di Meret che ha sfavorito il Napoli.