Il ct: «Solo per Chiellini sarà l’ultima partita in azzurro». Alcuni giovani che hanno fatto lo stage (tra cui Zerbin) sono rimasti col gruppo a Coverciano
Il Ct Roberto Mancini, intervenuto in conferenza stampa prima degli impegni della Nazionale del mese di giugno – la finalissima con l’Argentina e la Nations League – non ha potuto che ripartire dalla cocente eliminazione subita ai danni della Macedonia del Nord. E non crede che sia dipeso da un “eccesso di riconoscenza” rispetto al gruppo che ha vinto l’Europeo.
«Se valutiamo la questione dal punto di vista tecnico, dovevamo andare direttamente al Mondiale considerato il gruppo che abbiamo fatto. Purtroppo alcuni episodi hanno pesato. La dimostrazione è la gara con la Macedonia, dove ci sono stati tanti episodi negativi e poi loro hanno segnato con un rilancio a 50 metri al 92esimo. La nostra è una squadra giovane, non era un problema di riconoscenza»
…è anche per questo che ha scelto di restare al timone.
«La Nazionale è così importante, e la gioia è stata così grande, che vale la pena aspettare. Quando si vince con la Nazionale è qualcosa di totalmente differente, poi nella vita mai dire mai»
Non è detto che Insigne e Immobile giocheranno le ultime partite con gli azzurri. «Nessuno di loro ha l’età di Chiellini – chiarisce il Mancio – e si tratta di calciatori che in futuro potranno tornare utili, se pure dovessero tornare a casa perché dobbiamo fare delle scelte».
Di Lorenzo e Spinazzola sono i terzini dell’Europeo.
«Mi sembra proprio che Giovanni stia bene, anche Spina è andato abbastanza bene nell’ultimo mese»
Infine, lo stage…
«Quando io era ragazzo almeno una volta al mese eravamo qui, credo che si possa fare anche adesso. Abbiamo visto 52 giovani, alcuni neanche li conoscevamo. E sono molto bravi. Mi chiedo come sia possibile che non giochino in una squadra di Serie A. noi può essere molto utile»
Alcuni, tra cui Zerbin del Napoli, sono rimasti con il gruppo.
«Chi è rimasto qui non è rimasto perché migliore degli altri, ma perché la mattina abbiamo la possibilità di allenarli e valutarli ancora meglio così da accorciare i tempi per questi giovani che hanno grandi qualità»