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Napoli tornerà mai ad avere il tifo visto ieri sera a Roma?

La triste invidia per quel senso di appartenenza, di condivisione. A Napoli più che amore, sembra nevrosi, rabbia repressa. Ciascuno scelga il proprio alibi, la realtà è quella che è

Napoli tornerà mai ad avere il tifo visto ieri sera a Roma?
Roma 05/05/2022 - Conference League / Roma-Leicester / foto Imago/Image Sport nella foto: tifosi Roma

Ieri sera, nel corso di Roma-Leicester, ci è capitato di ricevere alcuni messaggi tutti dello stesso tenore, tutti tristemente invidiosi per lo spettacolo che stava andando in scena allo stadio Olimpico di Roma. Dove si stava svolgendo la gara di ritorno della semifinale di una Coppetta della Coppetta. Perché se a Napoli consideriamo l’Europa League una coppetta, figuriamoci la Conference. Infatti per alcuni lo spettacolo di Roma è letteralmente incomprensibile. Che ci fa tutta quella gente allo stadio? Ma stanno bene?

Ora si potrà sciogliere il rosario degli alibi. Il pappone. Il pappone che non rispetta la città. Il pappone che ci insulta. I prezzi alti del pappone. È stato il pappone a dire che l’Europa League non conta niente. I parcheggiatori abusivi. I trasporti inesistenti la sera (scandalo internazionale, mentre la giunta però studia come portare la metro a Posillipo: vera emergenza cittadina). Abbiamo buttato un campionato. Ha ragione Mertens. Il pappone vuole i tifosi clienti? e noi facciamo i clienti. Potremmo continuare all’infinito.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti. E lo è da tempo, il Napolista ne scrive da anni come al solito in solitario (altrimenti, vien da pensare, non avremmo così tanti lettori). Napoli pubblicamente fa finta di niente. Ma ormai è chiaro a tutti che Napoli non è più il pubblico del mondo, si vede lontano un miglio.

A noi pare che la situazione si sia incancrenita. Del resto la contestazione per un terzo posto è qualcosa che non andrebbe in scena nemmeno a Madrid. È come quando resti in un matrimonio e parli male per vent’anni di tuo marito o di tua moglie. Non ti ricordi nemmeno più perché stai insieme a lui o a lei. Ci viene in mente il Piccolo principe: “è il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha reso la tua rosa così importante”. Ecco: “è il tempo che hai perso per il tuo odio che ha reso il tuo odio così importante”.

Le immagini dell’Olimpico trasmettevano amore, senso di appartenenza, di comunità, gioia nello stare tutti assieme. A cantare le canzoni tradizionali eh, non quelle dei Righeira rivisitate. Tutte quelle bandiere. Da noi non si vede una bandiera del Napoli. Sono tutte strane quelle che sventolano.

A Napoli tutto questo non esiste più e chissà se mai esisterà di nuovo. A noi più che amore, il tifo napoletano sembra una forma di nevrosi.

Che a Roma hanno seguito Mourinho come bravi scolaretti, lo abbiamo già scritto. Anche che da noi sarebbe stato trattato come un Ancelotti qualsiasi, un pensionato senza il figlio.

Resta il fatto che il calcio per noi è quello di Roma, il tifo è quello peraltro visto su tutti i campi europei ieri sera, che fosse Marsiglia o Francoforte. Altrimenti è rabbia repressa, è un’altra storia.

Attribuite la responsabilità a chi volete, la conclusione è che c’era una volta il tifo a Napoli.

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