A Vienna si riunisce la Uefa. Otto partite nei gironi contro otto squadre diverse. Le prime otto vanno agli ottavi, per altre sedici squadre i playoff
Da oggi, a Vienna, si riunisce la Uefa. Congresso annuale. Si aspetta con ansia mercoledì, domani. Il mondo della Champions è in fermento, va incontro a cambiamenti che potrebbero essere definiti epocali. Di certo c’è che si studiano – non da oggi – delle novità. Di certo c’è che arriveranno più soldi, soprattutto tramite i diritti audiovisivi, come ha annunciato qualche tempo fa Al Khelaifi. E che dalla stagione 2024/2025 aumenterà il numero delle squadre partecipanti: saranno trentasei, non più trentadue. Alle squadre qualificate – a tutte le squadre qualificate – verranno garantite otto partite da giocare nei gironi, non più sei. Otto partite contro otto squadre diverse, quattro in casa e quattro fuori casa. Il sistema è quello svizzero: si qualificheranno per gli ottavi le migliori otto squadre. Le altre otto saranno stabilite dai play-off che si giocheranno tra le squadre classificate tra il nono e il ventiquattresimo posto.
I quattro posti “nuovi” verranno assegnati sempre secondo criteri meritocratici, in base alle prestazioni nei rispettivi campionati. Nello specifico:
- Un posto andrà al club terzo classificato nel campionato della federazione al quinto posto nel ranking Uefa;
- Un posto sarà assegnato a un campione nazionale estendendo da quattro a cinque il numero di squadre che si qualificheranno attraverso il cosiddetto “Champions Path”;
- Gli ultimi due posti andranno alle federazioni con la migliore prestazione collettiva delle rispettive società nella stagione precedente (numero totale di punti ottenuti diviso per il numero di squadre partecipanti). Queste due federazioni guadagneranno un posto per il club meglio classificato nel campionato nazionale dietro le posizioni della UEFA Champions League.
Per il resto, siamo ancora nell’ambito delle proposte. Una delle più accreditate è la possibilità di una sorta di finale a quattro, in gergo una «final four», un mega-evento che terrebbe la Champions al centro dell’attenzione del mondo intero per un’intera settimana. Una cosa che chiaramente non si può raggiungere con una partita. Pare dunque saltata l’idea della Wild Card, del «ranking storico». Secondo il Times, infatti, l’idea di Ceferin è allontanarsi il più possibile dai criteri «elitari» della Super League.