Semifinali di Champions, eliminate Juve e Bayern, in gara col Liverpool. Eppure in campionato sono settimi. Da noi il tifoso è sovranista
Quanto deve essere stato emozionante – per chi sostiene un club come il Villarreal – prendere a pallate la Juventus nel suo stadio? E quanto deve essere stato figo buttare fuori dalla Champions League una macchina da guerra come il Bayern Monaco? Una di quelle serate che saranno raccontate chissà quante volte ai nipoti. Beh, certo, poi la squadra di Emery è stata eliminata, nonostante abbia spaventato – e assai – pure il Liverpool di Klopp. Ma un tifoso del Submarino Amarillo non segue forse il calcio per vivere serate come quella di Villarreal-Bayern Monaco?
Non la giocherà, il Villarreal, la prossima Champions. Perché come è noto Emery arriverà settimo in campionato. Era arrivato settimo anche la scorsa stagione (vale la pena ricordare ai più distratti), ma in Spagna nessuno ha immaginato di scrivere di «fallimento», come sarebbe senz’altro successo in Italia. Nessuno ha immaginato di esonerare il tecnico. Era impossibile, visto che l’europeismo di Albiol e compagni era già ampiamente venuto fuori con la straordinaria vittoria in Europa League. Con due notti magiche. Prima l’eliminazione dell’Arsenal di Arteta il sodale di Guardiola in semifinale e poi la vittoria in finale con un Golia come il Manchester United. Due notti che hanno fatto la storia del club e che sono le genitrici del miracolo di quest’anno. Perché giocarsi una semifinale di Champions è un miracolo, una cosa importante, se si tratta di un club che per la maggior parte dell’opinione pubblica avrebbe fatto fatica a qualificarsi agli ottavi. Vale qualcosa, eccome se vale qualcosa.
È adrenalina pura. E siamo convinti che nessun tifoso (ma neanche nessun dirigente societario) tra quelli dei “gialli” baratterebbe un quarto posto con una delle due o tre super-serate europee di quest’anno. Non soltanto dal punto di vista emozionale, neanche dal punto di vista economico. È prestigio, è valore, è crescita. A nessuno passerebbe per la testa di dire ad Emery che magari avrebbe dovuto tenere qualche giocatore a riposo in Europa – Moreno o Danjuma, per esempio – per essere sicuri di battere l’Huesca o l’Alaves la domenica, magari nella ragionevole convinzione che il Villarreal la Champions non l’avrebbe vinta comunque, e quindi tanto valeva la pena concentrare le energie per provare a conquistare la partecipazione alla Champions successiva, in una specie di eterno ritorno dell’uguale. Emery (e il Villarreal) rifiutano questo approccio assurdo. Lo ribaltano.
Il Villarreal è l’ennesima prova che l’Europa è l’autostrada verso le emozioni più importanti che questo sport sa regalare. A evitare l’argomento sono rimasti solo gli sfigatissimi sovranisti del nostro calcio che spacciano l’idea che quello che succede nel (mediocre) campionato italiano possa avere più importanza di quello che succede nel calcio vero, nelle coppe europee. Forse è perché hanno realizzato che le nostre squadre non contano più nulla. È stato detto e ridetto, scritto e riscritto, e però non lo si scriverà mai abbastanza: in Italia (per non dire a Napoli, ch’è ancora peggio) le competizioni europee sono vissute come un peso piuttosto che come un’opportunità. L’Europa League poi – che è l’inizio del sogno del Submarino Amarillo – solo come un intralcio.
Ne è la prova, a suo modo, pure il fatto che la stragrande maggioranza dei tifosi ricordano più l’1-1 del Napoli di Ancelotti in casa della Spal che il successo al San Paolo contro il Liverpool di Klopp campione d’Europa. In due edizioni di Champions quel Napoli chiuse il bilancio con i Reds con due vittorie, un pareggio e una sconfitta di misura ad Anfield Road. Eppure per una squadra con la storia e la tradizione europea del Napoli è già incredibile averle giocate, certe partite (e non sono finali e semifinali, purtroppo). Pensate che cosa ha voluto dire vincerle. Quante volte è successo nella storia degli azzurri? Quante altre volte succederà? Eppure, secondo noi, è bello battere il Liverpool. Sarebbe bello battere il Bayern. Sarebbe bello pure vincere l’Europa League, giocarsi una semifinale di Champions o una Supercoppa europea. Sarebbe bellissimo.