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Buffon: «Uno dei miei compagni tirò due cazzotti sulle costole dell’arbitro Oliver, ma lui espulse me»

A La Stampa: «Non lo offesi, quel rosso per me resta incomprensibile. Calciopoli l’ho vissuta male: la Juve ha pagato più di tutti, ma c’erano anche altre società».

Buffon: «Uno dei miei compagni tirò due cazzotti sulle costole dell’arbitro Oliver, ma lui espulse me»

La Stampa riporta le parole di Gigi Buffon, ospite ieri all’auditorium Horszowski di Monforte. L’ex portiere Juve ha rilasciato alcune dichiarazioni a Gigi Garanzini.

«Cerco sempre di dare qualcosa in più, ma è un modo per sfidare se stessi e spostare certi limiti. Io sono la cavia di me stesso: la pigrizia e la paura di sbagliare frenano le persone, mentre io non ho paura di perdere. Anche a Madrid nel 2018, quando avevamo lo 0,01 di possibilità di rimontare tre gol al Real nel Bernabeu…».

Racconta un retroscena inedito.

«Quella è la partita di cui vado più orgoglioso, anche se ancora adesso non ho capito perché mi ha espulso l’arbitro Oliver. Non l’ho offeso e temo che qualcuno dei miei compagni gli abbia tirato due cazzotti sulle costole, ma non ero io e mi sono preso il rosso! L’importante è battermi sempre per qualcosa».

Sugli anni alla Juve da secondo portiere.

«I due anni da secondo portiere nella Juve dopo essere tornato: una scelta che rifarei e che mi sono serviti perché se gioco ancora è grazie alla rabbia sportiva immagazzinata per non essere stato in campo protagonista. È diventata energia positiva per farmi dire che vincerò un secondo Mondiale con l’Italia»

Su Calciopoli:

«La gioia bianconera più grande è stata il primo scudetto con Conte perché aveva dato senso alla scelta di restare in B nel 2006. Ero reduce dalla finale di Berlino: decidere di rimanere a Torino era una scelta pesante e Calciopoli l’ho vissuta male. La Juve ha pagato più di tutti, ma c’erano anche altre società e dirigenti… Volevo dare un segnale forte e dire grazie alla gente e alla Juve. C’era la motivazione per dare qualcosa indietro: avevo tanto e dovevo restituire».

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