Alla Gazzetta: «Dopo Wimbledon ci siederemo con Vagnozzi e decideremo il futuro. Spero di aiutarlo a crescere per arrivare ai livelli che gli competono»
La Gazzetta dello Sport intervista il nuovo supercoach di Jannik Sinner, Darren Cahill, ex tecnico di Hewitt e Agassi, che affiancherà il coach del tennista altoatesino, Vagnozzi. Racconta che hanno avuto i primi contatti dopo l’Internazionale di Roma, poi hanno cominciato a sentirsi sempre più spesso dopo l’infortunio al Roland Garros.
«Lui è uno dei talenti più interessanti del tennis e quindi anche se non da vicino ho seguito la sua evoluzione. E di persona mi ha confermato l’idea che mi ero fatto. Un ragazzo estremamente educato, grande lavoratore e appassionato del suo lavoro. Il che rende tutto più semplice».
Per il momento, dice, sono ancora nella fase della conoscenza.
«Per il momento ci stiamo conoscendo. Ci siamo proprio presi questo periodo per fare un po’ ‘spogliatoio’ e capire cosa vogliamo gli uni dagli altri. Le premesse sono ottime, Sinner è un grande talento che ha lavorato con due ottimi allenatori che lo hanno portato a grandi livelli. Io spero di portare un po’ della mia esperienza e aiutarlo, insieme a Simone, a evolvere. Migliorare e crescere per arrivare ai livelli che gli competono. Dopo Wimbledon, dove io sarò anche occupato come commentatore di Espn, ci siederemo tutti insieme a parlare e decidere del futuro».
Cosa le ha chiesto Sinner?
«Non mi ha chiesto una cosa in particolare, abbiamo discusso di come vede il suo gioco, di come si vede tra due o tre anni e come vorrebbe si sviluppasse il suo gioco. Un po’ ha iniziato a farlo, ma si tratta di un percorso. Ci vuole pazienza e lavoro ma sicuramente Jannik arriverà a un livello ancora più alto».
Anche sull’erba.
«Non è la sua superficie preferita, ma avrà modo di cambiare idea. Penso che il suo gioco sia adatto a questa superficie e lo capirà anche lui in futuro».
Sinner ha tutte le carte per diventare un numero uno.
«Quello che ho sempre cercato di fare con i miei giocatori è renderli solidi tecnicamente e mentalmente, in grado di padroneggiare il loro tennis e di migliorarlo. La classifica poi viene da sé. Di certo Jannik è già molto maturo e sa cosa vuole, e questa è una caratteristica dei grandi».