POSTA NAPOLISTA – La logica che dopo la Filmauro ci sia il diluvio, mi sembra miope. Il Napoli non riesce a fare più player trading. Dalla vicenda Deulofeu capiremo di che pasta siamo fatti
Che la famiglia De Laurentiis sia meglio di un fondo è altamente opinabile. Entrambi hanno scopo di lucro e questo non significa necessariamente lavorare bene. O meglio, il fondo Elliott in tre anni ha aggiustato i conti e vinto uno scudetto, a Napoli campa cavallo. Questa logica che dopo la Filmauro ci sia il diluvio mi sembra miope, cosa rischiamo? Tornare in Lega Pro? Il rettangolo verde si è espresso chiaramente: i dirigenti del Milan (scelti da un fondo) hanno operato meglio, perché anche i fondi vogliono guadagnare dai loro asset. Che poi la famiglia ci mangi con il Napoli è assodato, ma i loro interessi non collimano con quelli della tifoseria. E quando ci viene detto che bisogna festeggiare l’ingresso in Champions, magari sparando fuochi sul lungomare, siamo al confine tra lo sberleffo e la presa per i fondelli.
Tra l’altro non condivido neppure che la dirigenza operi bene. L’unico strumento che hanno per aumentare il fatturato, il player trading, non viene più sfruttato e ultimamente è stato usato in modo improprio. Quando vendevano a cifre importanti Cavani e Higuain realizzando plusvalenze enormi, il Cda poteva spartirsi ricchi dividendi. Negli ultimi anni hanno creato voragini nei bilanci e la pandemia è solo una foglia di fico. A mio avviso, la tesi che ci vivano con il Napoli e quindi lavorino bene è sbagliata.
Vedremo cosa accadrà con il prossimo calciomercato, dove come in tutti i mercati si contrappongono furbi e ricchi scemi (a volte neppure ricchi). Al momento non hanno compreso che i cartellini, per la maggior parte dei calciatori, si sono azzerati. Hanno perso cinque calciatori a zero, tre li perderanno il prossimo anno. Logica vorrebbe che fossero rimpiazzati da svincolati o da giovani (meglio ancora se dal vivaio). Solo con i ventenni puoi sperare di fare trading, già l’acquisto del venticinquenne Olivera è border line. Difficilmente potranno rivenderlo e l’eventuale rinnovo costerebbe cifre non sostenibili per il club. Errori che hanno ripetuto negli ultimi anni. La cartina di tornasole sarà Deulofeu un ventottenne con due anni residui di contratto con l’Udinese e un ingaggio di 2,5 milioni fuori dai parametri del club friulano. In pratica, il cartellino di Deulofeu vale zero perché è assai improbabile che rinnovi e sarà svincolato nel 2024. Da come finirà, capiremo se i dirigenti del Napoli stanno dal lato dei furbi oppure dall’altro, quello dei fessi.