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Gianni Clerici: “Senza il tennis club per Moya, Nadal a Maiorca avrebbe fatto il bagnino”

Un vecchio articolo riproposto da Repubblica: un giorno Becker diede buca a Pat Cash che si ritrovò in campo questo ragazzino di 14 anni. Vinse il ragazzino in due set

Gianni Clerici: “Senza il tennis club per Moya, Nadal a Maiorca avrebbe fatto il bagnino”

Nel ricordo di Gianni Clerici Repubblica ripropone un suo articolo del 2003 su Rafa Nadal. Ecco alcuni estratti:

A Maiorca, in un tempo non lontano, è nato però un bellissimo ragazzo, che in altri tempi sarebbe stato bagnino. La presenza di un club tennistico diretto dallo ex Davisman Alberto Tous avrebbe facilitato l’affermazione del giovanotto, a nome Carlos Moya. Per specializzarsi, Carlos sarebbe dovuto salire su un ferry boat, e trasferirsi a Barcellona, la Mecca del tennis iberico. Nei periodi di vacanza a casa era costretto a portarsi dietro un allenatore e, un giorno che questi era influenzato, prestò la sua racchetta a un ragazzino, già bravissimo nel gioco del pallone, perché suo zio Miguel Angel aveva giocato nella nazionale spagnola.

Questo tipetto dal viso paffuto, non dissimile da Charlie Brown, ha avuto in sorte un braccio mancino col quale avrebbe potuto gestire irresistibili affondo, centrare un canestro da tre, mettere ko un peso massimo. Per la nostra fortuna di aficionados, ha trovato sul suo percorso una racchetta, e un campione come Moya, bisognoso di allenarsi.

Di questo fenomeno ha raccontato un aneddoto interessante Cash al mio amico Cazzaniga: «Dovevo giocare una esibizione a Maiorca con Becker. Mezz’ora prima della partita, Boris si nega, per una bua. Giocherai con un ragazzino quattordicenne, l’unico tennista disponibile, mi dicono. Vado in campo preoccupato di fargli fare qualche game, perché magari non mi si metta a piangere. Perdo facile, in due set, e solo allora gli domando come si chiami: Rafael Nadal».

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