L’esordiente in Nazionale, autore dell’assist a Pellegrini: «Sapevo che Kehrer era già ammonito, così sono andato all’uno contro uno. Bisogna prendere dei rischi»
Wlfred Gnonto, 18 anni e mezzo, ai microfoni di Rai Sport
È stata una settimana un po’ strana, emozionante, il mister mi ha dato un’occasione con lo stage, ho fatto una buona partita e sono contento. Va tutto molto veloce, mi godo ogni allenamenti. essere qui è un privilegio, un onore.
La dedica: papà operaio, mamma cameriera, tu studente liceo classico
«Ai miei genitori devo tutto, hanno fatto tantissimi sacrifici per me, spero di ripagarli come posso. Il latinista del gol? Sì, mi piaceva il latino, ho fatto due tre anni di classico, era una cosa importante, mi piaceva molto.
Adani: Hai sempre giocato con i più grandi nell’Inter, hai sempre giocato da punta centrale, oggi hai giocato da esterno alla Sané, ci racconti quell’azione?
Sapevo che Kehrer era già ammonito, così appena ho avuto il pallone sono andato all’uno contro uno deciso a scartarlo, quella palla lì è la più difficile per portieri e difensori, devi sempre prendere dei rischi da attaccante e ci sono riuscito.
La scelta di andare a giocare in Svizzera, nello Zurigo.
Sì, a questa età bisogna giocare, ho preso un grande rischio ad andare in Svizzera, perché all’Inter ero di casa, ma bisogna prendere dei rischi e prendere decisioni difficili
Sterling è un giocatore di livello mondiale, molto duttile, sa giocare in tutte le posizioni d’attacco.
No, ci ho provato a fare la foto con Messi, ho atteso un’ora ma niente.