3 giugno 1997, Francia-Brasile, 35 metri e 138 km/h. Marca intervista il brasiliano. Barthez: “Mai vista una cosa del genere”
Oggi compie 25 anni la “bomba intelligente”. Quello che molti esperti considerano il miglior calcio di punizione della storia. Questa:
Roberto Carlos, 3 giugno 1997, Francia-Brasile al Gerland de Lyon. La Francia stava preparando la Coppa del Mondo che avrebbe organizzato (e vinto) un anno dopo. Erano trascorsi appena 20 minuti quando fu fischiato un fallo a favore del Brasile. Marca riassume quel colpo di balistica con un’infografica: 35 metri dalla porta, 18 passi di rincorsa, barriera a 9,15 metri, 138 km/h di velocità, 12 gradi di effetto con una rotazione impressa alla palla di 600 rpm. Ma è anche una questione di sensazioni, scrive il giornale spagnolo. Ne chiede conto direttamente ai protagonisti.
“Ricordo quel gol come uno dei più importanti della mia carriera – racconta Roberto Carlos – Mi sono messo completamente davanti alla palla in modo che Barthez non capisse cosa volevo fare. Stavo cercando di fargli pensare che poteva colpire oltre la barriera. Quando ho visto che non si muoveva, ho cambiato direzione al tiro. Quando colpisco vedo che la palla esce completamente di traiettoria, ma il vento, che entrava dalla destra dello stadio di Lione, l’ha riportata verso la porta. Un miracolo, una cosa che succede una volta sola nella vita”.
“Ho pensato: problema risolto… quel tiro finisce sulla luna”, dice invece Barthez, ammettendo il suo errore. In barriera aveva posizionato Deschamps, Vieira, Zidane e Maurice. Un po’ più dietro Desailly. “Non avevo mai visto niente del genere”.
Marca ricorda che Roberto Carlos ne aveva già segnato uno simile in quella stessa stagione, alla terza giornata del campionato spagnolo, con il Betis. In quel caso il portiere era Toni Prats e la grande differenza veniva dal punto di esecuzione, diagonale alla porta invece che totalmente frontale.
La punizione di Lione è stata oggetto di studi scientifici e perfino di convegni.