Al Telegraph l’ex tennista inglese, ex marito di Chris Evert: “Nel 1978 andavamo di notte ad Hyde Park. Nessuno ci notava. È grazie a me se Navratilova vinse il primo Wimbledon”

John Lloyd è stato per buona parte della sua vita “Mr Evert”, il marito di una delle più forti giocatrici della storia del tennis. Lei, Chris Evert, è stata fino ad un attimo fa la “Signora JM Lloyd” prima che l’albo d’oro di Wimbledon abolisse l’usanza di dare alle campionesse il cognome del marito. In ogni caso John Lloyd è a suo modo una legenda. E’ stato il numero del tennis britannico in un epoca – parole sue – in cui ci si divertiva un sacco a fare il tennista:
“I giocatori ora guadagnano di più, ma non so se si divertono tanto quanto noi. Il mio pasto preferito la sera prima di una partita sarebbe una bistecca, di livello medio, con patatine fritte, innaffiato con un paio di Coca-Cola”
Tra i vari aneddoti – anche di vita matrimoniale – che ha raccontato in un’intervista esclusiva al Telegraph, ce n’è uno che riguarda Donald Trump. Dopo essersi reinventato agente immobiliare internazionale in Florida, Lloyd vive vicino a Mar-a-Lago, l’opulento rifugio dell’ex presidente degli Stati Uniti a Palm Beach. Dice che la prima volta che si sono incontrati Trump lo ha salutato in modo stravagante come “il grande John Lloyd, vincitore di tre titoli del Grande Slam”. Lui non è mai andato oltre il terzo turno a Wimbledon in singolare.
“Qualche mese fa, un ex tennista che gioca a golf con Trump un paio di volte alla settimana, mi ha chiesto: ‘Che ne pensi di dare qualche lezione di tennis a Mar-a-Lago?’ Ha quattro campi in terra battuta lì ora, e costa 400.000 dollari l’anno essere socio. Ho risposto che non mi dispiacerebbe. Il mio amico chiama e mi fa: “C’è uno che vuole parlare con te”. E’ Trump: “John, ottima idea. Puoi essere l’allenatore delle celebrità. Quindi, ecco l’accordo: perché non fai pagare 500 dollari all’ora e io ne prendo 250?’”.
Esatto, Trump voleva farsi la cresta sulle lezioni di tennis del maestro Lloyd.
Lloyd fa poco per mascherare il fatto che gli piace Trump, scrive il Telegraph, anche se “ogni volta che posto le foto del presidente su Instagram ai miei amici di sinistra a Los Angeles gli viene un colpo”.
Della vita al fianco di Evert racconta un po’ di cose. La cosa bella è l’atmosfera rilassata, che in quegli anni permetteva anche ad una superstar di vivere la propria vita in maniera quasi normale. La prima volta che è uscito con lei, per esempio:
“Non è facile chiedere un appuntamento a una ragazza se ha lì sua madre, come allenatrice e psicologa. Come si fa a superare quella barriera? Ci sono riuscito per caso. Ho sempre immaginato Chris, ma non la conoscevo davvero. Ci è voluto un amico comune per avvicinarla”. Accade durante il torneo di Wimbledon. Nel 1978, un numero 1 britannico e una sette volte campionessa di Slam potevano organizzarsi un appuntamento serale ad Hyde Park senza preoccuparsi dei paparazzi dietro l’albero. “Sono state due settimane meravigliose e in qualche modo siamo riusciti a farla franca senza che nessuno lo sapesse. Quasi ogni notte”.
Dice anche che Martina Navratilova gli deve la vittoria del ’78: “Conosco Chris, e per lei uscire prima di una finale non era la normale. Ci stavamo innamorando l’uno dell’altra e non credo che la sua mente fosse la solita trappola d’acciaio che era quando giocava con Martina”.