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La figlia di Gassman: «papà era sonnambulo, la nonna gli faceva fare i compiti in quelle condizioni»

Paola al Fatto quotidiano: «L’ultima volta che si videro, Tognazzi e papà, ormai divorati dalla depressione, comunicarono con gli sguardi. Restarono in silenzio»

La figlia di Gassman: «papà era sonnambulo, la nonna gli faceva fare i compiti in quelle condizioni»
archivio Image / Spettacolo / Vittorio Gassman / foto Imago/Image

Il Fatto quotidiano intervista Paola Gassman figlia dell’indimenticato Vittorio.

“Non riuscirono a parlarsi”.

Quando, signora Paola Gassman?

L’ultima volta che si videro. Ugo Tognazzi e mio padre, ormai divorati dalla depressione, comunicarono con gli sguardi. Restarono in silenzio.

Cosa disse suo padre prima di andarsene?

Il cuore gli stava cedendo, era in ospedale. Al telefono soffiò: “Ci vediamo domani, per la farsa del tuo falso compleanno”. Si spense poco dopo.

Farsa?

Sono nata il 29 giugno, ma all’anagrafe, distratto da un copione, sostenne fossi venuta al mondo il 28. Dimenticò pure di firmare con due n, da cui il mio cognome Gassman, diversamente dai miei fratelli. Poi lui, in America, cambiò il suo.

Il mal di vivere lo schiacciava.

Per via di una madre che aveva voluto recitasse. Era un adolescente timido, introverso. Pagò in tarda età lo sforzo sovrumano di diventare altro. Non riuscì mai a stare tranquillo. La psiche gli presentò il conto.

Era sonnambulo.

E nonna Luisa gli faceva fare i compiti mentre era in quello stato. Soffriva di un disturbo neurologico non diagnosticato. Che di notte lo induceva a spostare mobili pesantissimi, da solo. Mia madre Nora si svegliava al mattino nelle stanze d’albergo e scopriva l’armadio appoggiato a un’altra parete. Anche Shelley Winters scoprì la sindrome di Gassman solo dopo le nozze, e si spaventò.

Come padre se la cavava?

Non era portato per il ruolo. Si sposò con mamma che erano due ragazzi. Sempre in tour, assenti giustificati. Ogni volta che Vittorio tornava mi riempiva di pizzicotti. Un modo goffo per confermare l’affetto. Ripeteva: donne e bambini sono animali incomprensibili.

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