Il club è arrivato ottavo nell’ultimo campionato turco. Il presidente-proprietario ha iniziato come d.s. del Trabzonspor
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Dalla Juventus al Karagümrük, in Turchia: la parabola di Andrea Pirlo. Ieri il tecnico ha firmato un contratto di un anno con questa piccola squadra di Istanbul, piazzatasi all’ottavo posto nell’ultima Super Lig, la Serie A della Turchia.
La Gazzetta dello Sport racconta la nuova patria di Pirlo. I colori sociali sono il rosso e il nero, come quelli del Milan, forse questo lo farà sentire un po’ più a casa. Nel 2021 la squadra è stata allenata da un altro italiano, Farioli Farioli, che
“ha rescisso il contratto prima di Natale per ritornare da tecnico in prima all’Alanyaspor, dove ha chiuso al quinto posto. Al Karagümrük giudicavano troppo offensivo il suo gioco”.
Il Karagümrük appartiene a Süleyman Hurma, un 57enne che ha iniziato la sua carriera lavorativa da un’agenzia di viaggi di proprietà dell’allora presidente del Trabzonspor agli inizi degli anni ’90 e che poi è stato promosso a direttore sportivo della squadra di Trabzon, l’antica Trebisonda. La sua scalata al calcio turco è iniziata da qui.
“Hurma ha preso il patentino di allenatore, ma non ha esercitato il mestiere, se non in qualche sporadica occasione. Ha lavorato come dirigente nel Samsuspor e nel Kayserispor. Ha collaborato come opinionista con il giornale Türkiye. Un tipo poliedrico, che con il calcio si è arricchito al punto di acquistare il 71 per cento delle quote del Karagümrük nel 2018”.
Il Karagümrük gioca nello stadio Olimpico di Istanbul, un impianto da quasi 80mila spettatori
“che resta desolatamente semi-vuoto per le partite del Karagümrük. Tra il quartiere Vefa di Istanbul, dove sono concentrati tifosi della squadra, e l’Ataturk corrono 25 chilometri, e non tutti hanno voglia di sobbarcarsi il viaggio. Così il Karagümrük fa registrare poche migliaia di spettatori a gara e l’effetto deserto è frequente. La squadra non ha un centro sportivo e si allena allo stadio di Vefa, non idoneo per la Super Lig”.
Lo stadio Olimpico di Instanbul è noto ad Andrea Pirlo, che vi ha giocato e perso la finale di Champions League del
2005, contro il Liverpool.
“Tra l’altro a Istanbul si dice che l’Olimpico sia uno stadio ostile al bel gioco per via del vento forte che spira da Nord a Sud, senza tregua. E si fa notare come si segni di più nella porta a Sud. In effetti i 6 gol di Milan-Liverpool 2005 vennero realizzati tutti lì. Leggende metropolitane, forse sì e forse no. Buona fortuna a Pirlo”.