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Randy Mamola: «Oggi in MotoGp sono tutti signorsì, nessuno manda a quel paese nessuno»

Alla Gazzetta: «Noi ci sfidavamo anche con gli sci d’acqua, loro arrivano alle gare sui jet privati o in elicottero. L’unico diverso è Jack Miller»

Randy Mamola: «Oggi in MotoGp sono tutti signorsì, nessuno manda a quel paese nessuno»
Austin (Stati Uniti) 14/04/2019 - gara Moto GP / foto Panoramic/Insidefoto/Image Sport nella foto: Valentino Rossi-Jack Miller

La Gazzetta intervista Randy Mamola indimenticato motociclista degli anni 80.

«Sono nel Mondiale dal 1979, l’anno in cui è nato Valentino…».

Scrive la Gazzetta che secondo Mamola

«questa MotoGP avrebbe bisogno di…«piloti più arrabbiati». Perché, spiega: «È come nella boxe: servono sfide dure, rivalità. Prendi Quartararo, è un pilota incredibile; prendi Bagnaia, è altrettanto bravo, seppure con caratteristiche diverse. Ma guardali, quando parlano: sono sempre calmi. Anche Enea Bastianini, che è fantastico, ma che mi sembra un po’ un signorsì. Il che è fantastico per gli sponsor, ma c’è bisogno di gente che mandi tutti a quel paese. Guarda invece Jack Miller: è un petardo, però è un eccezione. Ai miei tempi non era così, ma intendiamoci, era anche più facile fare un po’ di scena: non c’erano tutte le tv che ci sono adesso. Non eri sempre sotto osservazione sui social. E poi, certo, avremmo bisogno di riavere il vero Marquez».

Sono tutti così rispettosi. Noi guidavamo il motorhome dalla Spagna al Mugello, e lungo la via ci fermavamo a fare una sfida di sci d’acqua, cose così. Adesso questi ragazzi arrivano alle gare sul jet privato, vanno nelle loro case ad Andorra. È quasi come in F.1, dove se chiedi a un pilota quanto dista il suo hotel quello ti risponde: “In elicottero o in macchina?” È tutt’un’altra storia.

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