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Esajas, portato da Seedorf al Milan a 30 anni (e 105 chili) mentre faceva il lavapiatti in Olanda

Su Il Fatto. Una carriera di trasferimenti e insuccessi e 5 minuti di celebrità. Nel 2005, in Coppa Italia, sostituì Ambrosini e sfoderò un assist per Tomasson 

Esajas, portato da Seedorf al Milan a 30 anni (e 105 chili) mentre faceva il lavapiatti in Olanda

Sul Fatto Quotidiano, Paolo Ziliani racconta la storia di Harvey Delano Esajas, nato ad Amsterdam il 13 giugno 1974
ma di origine surinamese. Dopo le giovanili trascorse nelle scuole calcio di Anderlecht e Ajax, debutta nel calcio
professionistico nella stagione 1993-1994 nelle file del Feyenoord. Nel 1996 lascia Rotterdam e firma per il Groningen, dove gioca solo nove partite, poi si trasferisce al Cambuur, dove non viene mai impiegato. Da qui inizia il suo vagabondaggio “tra campionati e insuccessi” fino al 2005, quando debutta nel Milan nel ritorno degli ottavi di Coppa Italia 2004-2005 contro il Palermo, entrando a tre minuti dalla fine al posto di Massimo Ambrosini. Grazie a Seedorf, che lo aveva conosciuto ai tempi delle giovanili dell’Ajax.

Ma partiamo dall’inizio. A penalizzare Esajas è stato sempre il suo carattere. Ziliani racconta il suo primo contratto da professionista, con il Feyenoord.

Esajas non ha quel che si dice un carattere d’oro. In precampionato, in una partitella contro gli amatori dell’Helderse, con un gesto brutale spacca la mandibola a un certo Robert Schouten. Ne nasce un vero e proprio caso perché la violenza è avvenuta a palla lontana e per l’arbitro è difficile individuare il colpevole: ne fa le spese Van Gobbel, compagno di Esajas, chiamato a scontare colpe non sue. Un gran brutto affaire che mette subito Esajas in cattiva luce”.

Infatti gli spazi per lui prima si restringono, poi si chiudono: in tre stagioni gioca in tutto 8 partite. Allora Esajas decide di cambiare aria: va al Groningen, poi al Cambuur e poi al Dordrecht. In tutto 16 partite giocate. Allora pensa che forse l’Olanda non gli abbia mai perdonato l’affaire-Helderse e sceglie di rilanciarsi in Spagna: Real Madrid B, Móstoles, Zamora (dove si rompe anche il tendine d’Achille): zero presenze.

Dopo aver tentato una sortita in Suriname, al Transvaal, anche questa finita come un buco nell’acqua, decide di appendere le scarpette al chiodo. Se ne torna ad Amsterdam a fare il lavapiatti. E’ qui che lo trova Seedorf, appunto.

un giorno, in cucina, qualcuno gli dice che seduto a un tavolo c’è Seedorf. L’ex compagno delle giovanili, oggi campione, cui un paio d’anni prima aveva chiesto una raccomandazione per una chance in Italia. Clarence l’aveva mandato a Firenze da Roberto Mancini che al solo vederne la stazza aveva avuto un mancamento; poi al Torino dove Camolese l’aveva provato un mese prima di gettare la spugna. “Pesa troppo, impossibile”, aveva detto a Sandro Mazzola, suo dirigente. Esajas pesa 105 chili. Seedorf lo saluta, gli dice di accomodarsi, gli chiede come va, lo ascolta. “Tu eri molto bravo. Più bravo di me”, ricorda”.

Seedorf gli offre il suo aiuto. Lo porta a Milano con lui.

“A Milano, Seedorf invita a cena l’a.d. del Milan Galliani e gli parla di Esajas. “Era bravissimo, vorrei che lo aiutassimo a tornare un calciatore”, gli chiede. Galliani ne parla con Ancelotti, che ha un cuore buono. Così Esajas un bel giorno entra a Milanello. È l’estate 2004. Sotto le cure di Milan Lab, Esajas perde 20 chili: Ancelotti comincia a farlo allenare con la prima squadra“.

Galliani gli fa firmare un contratto con il Milan. Esajas sceglie la maglia numero 30, come i suoi anni. Ancelotti lo fa debuttare il 12 gennaio 2005, al minuto 85 di Milan-Palermo 2-0 di Coppa Italia. Entra al posto di Ambrosini.

in 5 minuti Esajas sfodera dapprima un assist al bacio per Tomasson, che spreca malamente, e poi un assalto all’arma bianca che il Palermo di Guidolin sventa in calcio d’angolo. Negli spogliatoi tutto il Milan, il Milan dei fuoriclasse, lo applaude: lui semplicemente piange. A 30 anni è un giocatore del Milan. Così all’altezza da essere tra i convocati anche per la finale di Champions persa ai rigori contro il Liverpool a Istanbul“.

Quell’assist, quei 5 minuti, valgono un’intera carriera per Esajas.

 

 

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