Siamo terra di storia, musica, arte, cibo ma non di allenatori di calcio. Rare le eccezioni: Di Marzio, Montella, Ciro Ferrara. Eppure si atteggiano tutti a competenti
Giovanni Trapattoni, ossia l’allenatore italiano più titolato di sempre (sette campionati italiani, uno tedesco, uno portoghese e uno austriaco, più tre Coppe Uefa, una Coppe delle Coppe, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale, soltanto per citare i trofei più importanti) è nato a Cusano Milanino, in Lombardia, così come lombardi erano/sono anche Carlo Carcano (quattro campionati consecutivi vinti alla guida della Juventus), Gigi Radice (uno scudetto vinto col Torino), Ottavio Bianchi (uno scudetto e una Coppa Uefa col Napoli), Osvaldo Bagnoli (uno campionato vinto col Verona), Emiliano Mondonico, Rino Marchesi, Cesare Prandelli (vicecampione europeo con l’Italia nel 2012), Roberto De Zerbi e Roberto Donadoni.
Sono veneti invece Nevio Scala (una Coppa delle Coppe e una Coppa Uefa col Parma, un Mondiale per Club vinto alla guida del Borussia Dortmund e un campionato ucraino), Giuseppe “Gipo” Viani (tre campionati vinti con il Milan nonché inventore, durante la sua esperienza alla guida della Salernitana, del cosiddetto “Vianema”, ossia il sistema di gioco che introdusse, per la prima volta, la figura del “libero”!), Alberto Malesani (una Coppa Uefa col Parma), Albertino Bigon (uno scudetto col Napoli), Francesco Guidolin e Luca Gotti; provengono dal Friuli Venezia Giulia i vari Fabio Capello (cinque campionati italiani più altri due revocati dalla giustizia sportiva, due campionati spagnoli col Real Madrid e una Coppa dei Campioni col Milan), Enzo Bearzot (campione del Mondo con l’Italia nel 1982), Dino Zoff (una Coppa Uefa con la Juve e una finale nell’Europeo con la Nazionale italiana), il “paron” Nereo Rocco (due scudetti, due Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe e una Coppa Intercontinentale col Milan), Ferruccio Valcareggi (campione d’Europa e vicecampione del mondo alla guida della Nazionale italiana) ed Edy Reja.
Nutrita anche la pattuglia dei tecnici emiliano-romagnoli con Arrigo Sacchi (uno scudetto, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali col Milan, più una finale al Mondiale di Calcio del 1994 alla guida della Nazionale), Carlo Ancelotti (finora ha vinto cinque campionati sparsi per l’Europa, quattro Champions League e un Mondiale per club), Alberto Zaccheroni e Stefano Pioli (uno scudetto a testa col Milan), Eugenio Bersellini (uno scudetto vinto alla guida dell’Inter), l’ex CT della Nazionale italiana Azeglio Vicini, Gigi Simoni (una Coppa Uefa con l’Inter) e l’attuale allenatore dell’Inter Simone Inzaghi, mentre dal Piemonte provengono Vittorio Pozzo (due Mondiali vinti con l’Italia a cavallo tra le due guerre e inventore, insieme al suo omologo austriaco Meisl, del sistema di gioco denominato “Metodo”) e Gian Piero Gasperini.
Regione molto prolifica di allenatori è anche la Toscana: da Lippi (un Mondiale, cinque campionati italiani, tre cinesi, una Champions League, una Coppa Intercontinentale e una Champions League asiatica al suo attivo) ad Allegri (sei campionati italiani vinti), da Sarri (uno campionato vinto con la Juve e un’Europa League con Chelsea fino a questo momento), a Spalletti (due campionati russi più ben nove piazzamenti in zona Champions), da Mazzarri a Renzo Ulivieri passando per Maestrelli (uno scudetto con la Lazio), Nedo Sonetti ed Eugenio Fascetti fino ad arrivare ai vari Andreazzoli, Semplici e Dionisi. Laziali sono invece Claudio Ranieri (una Premier League conquistata sulla panchina del Leicester), Furio Bernardini (uno scudetto vinto con la Fiorentina e uno con il Bologna) e Carletto Mazzone, mentre è pugliese Antonio Conte (quattro campionati italiani e uno inglese). Marchigiani sono l’attuale Commissario Tecnico della Nazionale Roberto Mancini (tre campionati italiani, di cui uno assegnato a tavolino, uno inglese e un Europeo di calcio) e Giuseppe Iachini, abruzzesi Marco Giampaolo (seppur nato a Bellinzona, in Svizzera) ed Eusebio Di Francesco, mentre è calabrese Gennaro Gattuso. Di origini siciliane, seppur nato in Germania, è Vincenzo Italiano come Franco Scoglio, ligure Gian Piero Ventura.
E la Campania? Di allenatori nati in Campania si ricordano solo Vincenzino Montella (che dopo alcune buone stagioni iniziali a Catania e con la Fiorentina si un po’ perso) e Ciro Ferrara, che in Serie A vanta, in tutto, quaranta panchine (e due esoneri in altrettante stagioni); oltre a Novellino (provincia di Avellino) per trovare un altro allenatore campano che ha lasciato il segno bisogna tornare a ritroso al compianto Gianni Di Marzio che, comunque sia, in massima serie annovera soltanto quattro stagioni, delle quali una, col Catanzaro, culminata con la retrocessione in B, e due conclusesi anzitempo con l’esonero (uno rimediato col Napoli dopo appena due giornate di campionato e uno col Catania).
Da questi dati, si evince, in maniera chiara ed inequivocabile, che in Campania possiamo sicuramente vantarci di essere tra i primi in Italia e nel mondo in materia di musica, arte, teatro, cucina, etc, ma non certo per quanto riguarda il calcio…
…ciononostante nelle centomila e passa trasmissioni televisive e/o radiofoniche che ogni giorno riempiono i palinsesti regionali, sui siti e sui vari social-network, è un continuo pullulare di personaggi e presunti “competenti di pallone” che disquisiscono di calcio, dispensano, a destra e a manca, nozioni di natura tecnico-tattica, e che spesso addirittura pretendono di elargire consigli, suggerimenti o vere e proprie lezioni all’allenatore di turno, quando poi la storia ci insegna che, alle nostre latitudini, la tanto millantata competenza di calcio non trova affatto riscontro nella realtà dei fatti.