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“Capolinea”, la rassegna culturale di ciò che giunge alla fine. A Isernia si racconta Napoli

Appuntamento il 29 e il 30 agosto. Un incontro culturale, un teatro-laboratorio su Pulcinella e il concerto di James Senese e Napoli Centrale  

“Capolinea”, la rassegna culturale di ciò che giunge alla fine. A Isernia si racconta Napoli
Napoli – ed è questa la linea de Il Napolista – è qualcosa di facilmente esportabile perché per la cultura non ci sono tasse da pagare. “Nasce così ‘Capolinea’ – dice uno degli organizzatori, il libraio della “Dante&Descartes” Raimondo Di Maio – che è la rassegna culturale di ciò che giunge alla fine – al finis terrae, dove si è costretti a fermarsi, come all’ultimo giorno, quando tutti i nodi vengono al pettine.
La prima fermata del nostro capolinea è segnata a Napoli. Napoli: città-mondo la cui distanza-prossimità da Isernia è incappata negli ultimi decenni in una damnatio memoriae che ne ha ostacolato l’itinerario, ma a cui resta legata da quel treno che Jovine, transitando da Napoli verso Isernia, ha chiamato una sola ‘antichissima vita’“. É per questo che il 29 e 30 agosto nel centro storico di Isernia si svolgerà una manifestazione che porta Napoli su una sua antica via con tre fermate: ‘Porosità’ la cifra della città partenopea.
Se ne parlerà, attraverso le parole del filosofo Walter Benjamin, con Elenio Cicchini e Raimondo Di Maio della Libreria Dante & Descartes, lunedì 29 alle ore 18.30 ad Isernia in piazza Celestino V.
La seconda fermata sarà dedicata a Pulcinella, l’antico teatrino ambulante di marionette, con un laboratorio e spettacolo del maestro guarattellaro Bruno Leone di Casa Guarattelle, martedì 30 alle ore 10.30 sempre in Piazza Celestino V.
Terza ed ultima – ma non definitiva fermata – quella con James Senese e con “Napoli centrale” e la rivoluzione musicale partenopea. Un concerto sotto la torre della cattedrale, martedì 30 alle ore 21.30, in piazza Andrea d’Isernia.
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