In altri tempi l’avremmo persa. Kim il migliore. Dietro la porta Ronaldo sorride a Osimhen. Elmas inutile, Zielinski alla ricerca del suo posto nel mondo
Le pagelle di Fiorentina-Napoli a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. Al 23’ il perfido Sottil tira e il pipelet triste la prende ma non trattiene, quasi un classico per lui, purtroppo. Però stavolta non si apre alcun abisso: il predetto Sottil ci prova altre due volte e il giovane Meret para deciso. Poi c’è la sfaccimma di costruzione dal basso, in cui si cimenta sovente col lancio per Maschera Nera là davanti: ma il problema è Victor, non lui – 6
Ogni volta che Meret tocca il pallone con i piedi sento il mio cuore scricchiolare un po’, ma se non altro ieri mi è sembrato più attento su questo fronte, anche se sempre un po’ traballante. Si vede che ci pensa tre volte prima di scegliere a chi passare, per non fare cazzate, e questo mi terrorizza. Al pallone che non ha bloccato, mi sono sentita letteralmente male. Ci è andata bene – 6
DI LORENZO. Nella prima mezz’ora il Napule respira poco e per rifiatare un po’ si deve dirottare la pelota sulle fasce, a turno tra lui e Marittiello, entrambi infaticabili. Di suo l’Euroappuntato, oltre a duellare con Sottil, va all’arrembaggio offensivo senza lasciare il segno – 6
Molto più impreciso del solito: sbaglia una quantità innumerevole di passaggi e da lui non te lo aspetti. Vero è che i viola sembravano indiavolati. Considerando che avevano giocato due giorni prima, vorrei tanto il ricostituente che hanno preso loro prima della partita! In fase di attacco, invece, Giovanni è stato molto più bravo di Lozano – 5,5
RRAHMANI. Tremebondo quando deve gestire il pallone in uscita, meglio, molto meglio nel tenere a bada il temuto Jovic. E a inizio ripresa Amir ha sulla cabeza la potenziale palla del vantaggio. Invano – 6
L’intesa con Kim è buona, chiude bene Jovic, dà affidabilità – 6
KIM. A conti fatti, Ilaria, Kim Il Lung è probabilmente il migliore. Sia con la testa, sia coi piedi, il coreano mi riporta all’essenzialità del football privo di fronzoli e ghirigori – 7
Di testa prende tutto e lo fa con estrema nonchalance. Semplice, senza ghirigori e sempre presente. Anche per me il migliore, dietro – 7
MARIO RUI. Detto della prima mezz’ora alla voce Di Lorenzo, a sinistra Marittiello è più determinante del Che Kvara – 6,5
Sì, ma toglietegli le punizioni – 6
ANGUISSA. Lo sciagurato Marinelli lascia a tutti la licenza di picchiare e lì in mezzo è una pugna, dove volano mazzate. Zambo le prende e le dà e con Piotr di nuovo latitante gli tocca fare da scudo umano al centro viola, con l’handicap del giallo dopo appena due minuti e mezzo. Bravo – 6,5
Viene ammonito dopo due minuti e dimostra comunque una straordinaria tenuta mentale. Fisicamente possente, non molla di un centimetro: resiste e combatte fino all’ultimo secondo. Recupera una quantità infinita di palle senza mai tirare indietro la gamba. Splendido – 7
LOBOTKA. Amrabat gli alita senza sosta e senza pietà sul capone e il povero Lobo fatica a girarsi per dare palle decisive. Talvolta riesce a fare un po’ di luce, ma più che altro è costretto a un tiki taka di contenimento o di gestione – 6
Italiano ci ha incartati per bene: basta piazzare un uomo fisso su Lobotka per impallare totalmente il nostro gioco – 6
NDOMBELE’ dal 77’. Non entra male, il nuovo nirone. Risoluto e padrone epperò deve fare più attenzione con le palle perse – 6
Abbiamo rischiato tantissimo con Marinelli in campo – 5,5
ZIELINSKI. Ci risiamo, Ilaria, con il Piotr intermittente, alla ricerca del suo posto nel mondo – 5
Però che bel primo tempo che ha giocato, Fabrizio – 5,5
ELMAS dal 60’. Quanto è floscio il Macedone (del Nord). Ma che gli è successo? Tra lui entrante e il polacco uscente non gira proprio – 5
Inconcludente, inutile – 5
LOZANO. In una partita del genere, in cui segnare è una fatica indicibile, papparsi quel gol al 51’ è un’offesa all’intelligenza e alla classifica – 5
Una macchia indelebile – 4
POLITANO dal 70’. Ci vuole poco a fare meglio dell’accidioso El Tav e lui ci riesce, servendo una signora pelota a Raspad’Oro – 6
Ottimo il feeling con Raspadori, ma quando deve scegliere l’ultimo passaggio fa spesso lo stesso errore – 5,5
OSIMHEN. In maniera cruda, Lucio in the Sky stasera lo ha stroncato: non riesce a gestire la palla addosso e non vince mai l’uno contro uno. Non c’è nulla da aggiungere – 4,5
C’è Ronaldo che gli sorride dietro la porta, viene dato con le valigie già pronte ma non tentenna nemmeno un secondo, come si fa a non dirgli: “bravo”? E però non controlla una palla una in modo deciso, è spesso scomposto ed è l’unico centravanti che fa fallo quando è in attacco. Per il resto, ha fatto il campo avanti e indietro, ha dato una grossa mano anche in difesa e ha incitato i compagni. Non mi sento di stroncarlo – 6
SIMEONE dal 77’. Senza voto
Non ha toccato un pallone. Adoro Simeone, ma un incubo mi pervade: che la sua argentinità diventi ciò che la napoletanità ha fatto di Insigne, ovvero che il fattore emotivo lo blocchi al solo pensiero di giocare nel Napoli. Speriamo di no – senza voto
KVARATSKHELIA. Nell’ostile terra toscana, Che Kvara fa una sola magia: quella palla poggiata con grazia sulla testa di Lozano. Per il resto Dodo non lo fa giocare – 5
Non era una partita da giochetti e dribbling, tutto qua. Ho una domanda: da quando il tentativo di strozzare un giocatore in area non è rigore? – 5,5
RASPADORI dal 60’. Raspad’Oro appare a Firenze e il Napule finalmente tira in porta – 6,5
Entra e crea due occasioni gol. Niente male – 6,5
SPALLETTI. In altri tempi, questa è una partita che avremmo perso, Ilaria. Il Napule di Lucio in the Sky sembra più solido, nella testa e nelle gambe, di quello dell’anno scorso. Certo, il primo posto solitario avrebbe cominciato a fare giustizia delle solite griglie estive dei giornaloni ma questo è un punto guadagnato, in attesa dell’eventuale e miracoloso avvento del cristianesimo lusitano a Castel Volturno. Detto questo, però, le dichiarazioni spallettiane sulla rosa odierna, ossia né meglio né peggio di quella dell’anno scorso, tradiscono un’evidente ansia da prestazione. E per uno come lui avere i nervi saldi è un fattore fondamentale. Speriamo bene – 6,5
Come direbbe Mourinho, abbiamo avuto un culo della Madonna, Fabrizio: con Marinelli in “grande spolvero” potevamo finire in 9 e avere due rigori inesistenti contro. Mettiamo il punto in tasca e andiamo avanti – 6
ARBITRO MARINELLI. Va buono, abbiamo capito: dopo l’era dei rigorini, gli arbitri hanno deciso di rovinare il campionato con la violenza impunita di matrice albionica. Così al Franchi abbiamo assistito a tratti a una partita di calcio fiorentino. Inguardabile. Sembrava uno di quelle americanate apocalittiche in cui per una notte tutto è permesso, anche ammazzare – 3
Un disastro – 2