Ne scrive “La Casa di C”. La Lazio, che l’aveva preso da ragazzo, non puntò su di lui perché troppo basso e magrolino: ora è 188 cm
«La Casa di C» racconta, a firma Basile, la storia di Leonardo Sernicola, terzino della Cremonese che dopo una lunga trafila di prestiti ieri ha segnato il suo primo gol in Serie A. È successo allo Stadio Zini, ai danni del Torino. Cominciò nella Lazio (la sua squadra del cuore), che riuscì a strapparlo alla Roma da bambino, con Bruno Conti che stravedeva per lui. Poi i biancocelesti decisero di non puntarci.
«Il talento c’è, ma è troppo basso e magrolino», la motivazione per il quale i biancocelesti decisero di virare su altri profili. Strano, considerando che adesso Leonardo è alto 188 cm.
La sua ascesa anche grazie al mental coach Corapi (che allena anche Hernanes, Keita, Candreva…). Riparte dalla Ternana e da una serie di prestiti. La sua carriera si incrocia con quella del capitano del Napoli Di Lorenzo.
La Serie C sarà il suo trampolino di lancio. In particolare, l’esperienza in Basilicata, al Matera, sarà fondamentale per la sua crescita. Sotto la guida di Gaetano Auteri, l’esterno sinistro colleziona 34 presenze condite da 3 reti. Curiosità: in quella squadra, Sernicola avrà l’occasione di giocare e allenarsi con certo Giovanni Di Lorenzo. Le sue giocate in Lega Pro non passato inosservate e, così, nel 2018, arriva la chiamata del Sassuolo. Tanti i campioni con cui ha l’occasione di confrontarsi il classe 1997, da Berardi a Boateng. Con i neroverdi, arriva anche l’esordio in Serie A, nell’ultima giornata di campionato contro l’Atalanta. ‘Ha esordito il bambino che al campo sotto casa non ha mai messo di sognare‘, scriverà sul suo profilo Instagram.
Ora il ritorno nella massima serie, con la Cremonese di Alvini.