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Otto racconti gialli per salvarci dagli inciuci da ombrellone

“Una notte in giallo” di Sellerio firmati Alajmo, Longo, Malvaldi, Manzini,Recami, Robecchi, Savatteri, Stassi

Otto racconti gialli per salvarci dagli inciuci da ombrellone

“La notte era uno specchio deformante che alterava la percezione della realtà, ma rendeva i pensieri più sottili e puntuti (“Fino a che la realtà non ci separi” di Fabio Stassi Sellerio)”. Forse, senza dichiararlo, era questo l’obiettivo della Banda Sellerio quando hanno pensato ad una raccolta come quella de “Una notte in giallo (pagg. 384, euro 16)” che tiene insieme 8 racconti gialli – del meglio del panorama narrativo di genere; Camilleri essendo stata consegnato al Panormo dei letterati – incentrati e risolti nell’unità di misura notturna. In “Un regalo che solo io posso farti” ritorna il mondo del BarLume del nostro amico Marco Malvaldi. ma è il solo Aldo che a causa di alcune amicizie si trova impelagato nella sparizione di un gioiello nell’ambito di una festa notturna in un albergo di lusso come Cala Risacca: il ristoratore chiederà aiuto alla vice-questore Alice Martelli, ora compagna del barista-matematico Massimo, e madre della piccola Matilde. Tra desideri effimeri di adolescenti e storie di soldi nella nobiltà si arriverà alla risoluzione dell’enigma.

Ne “La notte di San Lorenzo” del nostro ischiatano Andrej Longo ritroviamo il poliziotto torrese Acanfora che costretto dalla madre ad accompagnarla da Zia Rosetta ad Ischia si trova coinvolto nella sparizione di una ragazza figlia di un’amica della zia con ascendenti camorristici: un trekking forzato alla luce della luna gli farà conoscere personaggi da “Capri revolution”. Anche in “Ferragosto è capo d’inverno” di Gaetano Savatteri il nostro eroe di Màkari, lo scrittore e detective per caso Saverio Lamanna, si trova coinvolto con Suleima ed il pittoresco Peppe Piccionello, nella sparizione di un ragazzo, figlio di una coppia di nientisti: il suo solito acume contribuirà alla risoluzione di un enigma più vicino ad un segreto. Ne “La peggiore notte della sua vita” scritto da Roberto Alajmo, un giovane Giovà viene costretto dalla comitiva di Mondello della Due querce ad entrare nella casa maledetta sulla Via Principe di Scalea: belle le dinamiche di quelle comitive anni ’80 che al sud abbiamo tutti vissuto. In “Piano B” di Alessandro Robecchi troviamo non il mondo del nostro amato e pentito conduttore Carlo Monterossi, ma due killer del sottobosco della mala milanese che nell’esercizio del loro incarico si trovano a pensare forse un po’ troppo inventandosi un piano alternativo.

In “Fino a che la realtà non ci separi” l’ottimo Fabio Stassi disegna la vicenda della morte di una giovane cinese Xian in un B&B eccentrico della Capitale, che aveva organizzato una festa di ritrovo per alcune sue amiche tra le quali si trova anche l’ultima fiamma – Feng – del detective letterario Vince Corso che con il suo Django e districandosi tra Cechov e Bioy Casares riesce ad intuire un segreto da “L’invenzione di Morel”. Truculento “I Vendicatori” di Francesco Recami che ci narra della crudezza del contatto tra due ragazzi da baby gang che tentano una rapina ad una pensionata fan dei personaggi da “Novella 2000”. Dulcis in fundo “Quota 2050 s.l..” di Antonio Manzini, che costringe il nostro amato vicequestore Rocco Schiavone ad un’indagine ad alta quota per scoprire le cause della morte di un ragazzo in un incidente che non è quello che sembra. Insomma tanti gialli in tredicesimo che potranno salvarci con la loro qualità narrativa e letteraria dagli inciuci da ombrellone.

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