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Chiellini al Times: «Non immaginavo che il fallo su Saka diventasse il cult dell’estate»

L’intervista a due giorni da Italia-Inghilterra: «Dopo il gol di Shaw al 2′ ho passato il primo tempo e l’intervallo a ripetere “calma” ai miei compagni»

Chiellini al Times: «Non immaginavo che il fallo su Saka diventasse il cult dell’estate»

Venerdì 23 settembre a San Siro, ore 20.45, si giocherà Italia-Inghilterra di Nations League. Cher per gli inglesi sarà sempre la rivincita della finale degli Europei persa in casa ai rigori.

Il Times intervista Giorgio Chiellini che della Nazionale non fa più parte. Ora gioca a Los Angeles. Ma di quella serata fu un grande protagonista. Per l’influenza che esercitò sugli altri azzurri, invitandoli alla calma dopo il gol in apertura di Luke Shaw.  E per quella “cravatta” a centrocampo su Saka lanciato in porta. Fallo che ha dato vita a tanti meme di successo.

Momenti che lui ricorda così.

«Dopo due minuti, quando Shaw ha segnato, lo stadio è entrato in campo. È stato molto difficile. Ricordo che ho passato tutto il  primo tempo e anche l’intervallo a ripetere continuamente: “Calma! Calma!”».

E infatti l’Italia prima pareggiò e poi vinse ai rigori.

Di quel fallo dice:

«Non ho mai pensato che potesse diventare la scena cult dell’estate (nella traduzione letterale lui dice il ricordo dell’estate, ndr) . Io la vedo così: ho commesso un errore e ho cercato di rimediare nel modo migliore e più intelligente possibile. Pensavo di riuscire a proteggere la palla e lasciarla uscire in fallo laterale. Ma Saka mi è passato sotto il braccio, è stato la prima cosa che ho visto e ho cercato di afferrarlo. Saka è troppo veloce per me. Se avessi cominciato a correre un attimo prima, avrei potuto anche correre con lui. Ma così era impossibile. Ho preso una buona decisione dopo un errore».

Della sua scelta di andare a giocare nell’Mls e lasciare la Nazionale, dice:

«C’è un momento in cui si passa dall’aiutare i giovani ad essere la loro ombra, e non lo voglio. Voglio aiutare i miei compagni a salire, ma poi devono volare da soli. Sarò sempre dalla loro parte».

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