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Finché segnava 50 gol all’anno, gli allenatori sopportavano tutto di Ronaldo. Con 24, è diverso

Il quotidiano spagnolo Marca: per la Champions CR7 avrebbe rinunciato allo stipendio ma non rinuncerà mai al suo smisurato ego

Finché segnava 50 gol all’anno, gli allenatori sopportavano tutto di Ronaldo. Con 24, è diverso
Db Barcellona (Spagna) 08/08/2021 - amichevole / Barcellona-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Cristiano Ronaldo

Su Marca, Carlos Carpio si aggiunge all’elenco dei tanti che nell’ultimo mercato hanno demolito Cristiano Ronaldo, ridottosi, con Mendes, ad elemosinare un posto in una squadra impegnata in Champions finendo per ricevere tutti no e dunque per restare al Manchester United.

“Non è stato uno spettacolo edificante vedere fino a che punto è capace di spingersi uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi per giocare qualche altra partita di Champions League che lo avrebbe aiutato a ingrassare le sue statistiche personali. Per raggiungere il suo obiettivo, non gli sarebbe importato di ignorare il Manchester United, uno dei club più speciali della sua carriera e dove ha fatto il salto nell’élite mondiale e nel Real Madrid. Ma nessuno può essere sorpreso da questo perché Cristiano è sempre stato così: lui sopra tutto e tutti”.

Finché segnava 50 gol, i suoi allenatori hanno sopportato i suoi sfoghi e le sue richieste e accettato che condizionasse completamente il gioco di squadre di alto livello, come United, Madrid o Juventus, perché ciò che ricevevano in cambio valeva di più.

“Ma con 24 gol non può più pretenderlo”.

Probabilmente Cristiano era disposto a rinunciare allo stipendio, ma non allo status, ai privilegi. E soprattutto, quello cui Cristiano non rinuncerà mai è il suo carattere, il suo ego eccessivo. A quell’ambizione che lo ha portato ad essere un grande calciatore capace di guardare Messi faccia a faccia. Ecco perché fa male vedere che Cristiano, che per tanti anni è stata una soluzione per quasi tutto, ha finito per diventare un problema”.

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